Roma, M5s crolla in provincia ed è fuori dai ballottaggi: finita la spinta del 2016

Roma, M5s crolla in provincia ed è fuori dai ballottaggi: finita la spinta del 2016
di Fabio Rossi
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 01:34

Due vittorie del centrosinistra al primo turno e cinque ballottaggi nei sette Comuni con più di 15 mila abitanti (e quindi con sistema a doppio turno) della provincia di Roma. Ma il vero sconfitto di questa tornata amministrativa, nell’hinterland della Capitale, è il Movimento 5 Stelle: perde altri due centri che prima amministrava (Anguillara e Genzano) e non parteciperà a nessuna sfida al secondo turno. Per il resto, bisognerà attendere undici giorni - e i ballottaggi - per avere un quadro definitivo di vincitori e vinti: il centrosinistra si è confermato in due Comuni che già governava (Albano e Colleferro), mentre ad Anguillara, Genzano e Zagarolo dovrà duellare con i candidati del centrodestra.






Quest’ultima coalizione, invece, contenderà Rocca di Papa con la candidata di quattro liste civiche e Ariccia con un esponente civico di sinistra. Negli altri otto centri al voto, a turno unico, le sfide sono state tra liste civiche, con la curiosità di Arcinazzo: l’unico pretendente alla poltrona di sindaco, Luca Marocchi, ha ottenuto tutti i 669 voti validi.

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L’ONDA
Sono passati appena quattro anni da quando la trionfale vittoria di Virginia Raggi a Roma era stata contemporaneamente spinta e suggello per quell’onda gialla, targata M5S, che aveva messo radici su tutto il territorio provinciale. «Ma la spinta della sindaca si è esaurita», commenta un big grillino di lungo corso. E i risultati del weekend sono l’ennesimo campanello d’allarme in vista della nuova corsa verso il Campidoglio, fra meno di nove mesi. Da Civitavecchia a Guidonia, da Nettuno a Pomezia, dal litorale ai Castelli, le amministrazioni comunali pentastellate erano diventate un marchio caratteristico dell’area romana. Ma da un paio di anni a questa parte la tendenza si è bruscamente invertita. Dimissioni di massa dei consiglieri comunali hanno fatto sciogliere le giunte di Genzano e Anguillara, dove domenica si è tornati alle urne. Vicenda analoga a Nettuno, con la caduta del sindaco Angelo Casto nel maggio del 2018. A Civitavecchia l’ex primo cittadino M5S, Antonio Cozzolino, ha completato il suo mandato ma non si è ricandidato. Resta in piedi, ma non senza problemi, l’amministrazione pentastellata di Guidonia Montecelio, guidata da Michel Barbet, mentre sono più salde quelle di Marino con Carlo Colizza, in scadenza nel 2021, e di Pomezia, con Adriano Zuccalà.

I DUELLI
L’attenzione si sposta sui ballottaggi. Ad Anguillara duello tra Michele Cardone, cofondatore dell’associazione Sabazia (centrosinistra) e l’avvocato Angelo Pizzigallo (centrodestra) Ad Ariccia Emilio Cianfanelli - già quattro volte sindaco e sostenuto da liste civiche di sinistra - sfida il candidato del centrodestra Gianluca Staccoli. A Genzano sarà battaglia tra Carlo Zoccolotti del Pd e Pierluigi Rosatelli per il centrodestra. A Rocca di Papa in campo la civica Veronica Cimino, l’attuale sindaco reggente, e Massimiliano Calcagni per il centrodestra, mentre a Zagarolo il ballottaggio è tra Emanuela Panzironi (centrosinistra) e Marco Bonini (centrodestra). Da oggi «siamo tutti in campo di nuovo per i ballottaggi», commenta il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, che sottolinea «la vittoria netta di Massimiliano Borelli ad Albano Laziale e la straordinaria riconferma di Pierluigi Sanna a Colleferro».

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