Roma-Viterbo: Rignano ricorda il disastro ferroviario del novembre 1943: ci furono 120 morti

treni della Roma-Vietrbo uno dentro l'altro a Rignano: è il 15 novembre 1943
di Fabio Marricchi
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Domenica 14 Novembre 2021, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 17:28

Lo schianto fu tremendo, il boato avvertito a chilometri di distanza. Due treni della ferrovia Roma-Nord si scontrarono la mattina del 15 novembre 1943. Un disastro ferroviario che rimane uno dei più sanguinosi della storia d’Italia e in parte del mondo con 120 morti: una carneficina. Un errore di comunicazione tra i convogli e la stazione di piazzale Flaminio. Un tragico errore che si può spiegare solo riferendosi al contesto storico in cui avvenne l’incidente. A pochi mesi dall’armistizio dell’8 settembre Roma era occupata dai tedeschi e la situazione era molto critica. Siamo in piena guerra civile. Il treno che partiva da Civita Castellana raccoglieva molti contadini che andavano a vendere la merce al mercato nero della Capitale. Si era fermato a Sant’Oreste, mentre l’altro proveniva da una sosta effettuata proprio a Rignano a sua volda carico di gente che cercava di andare ad acquistare qualcosa da mangiare nelle campagne del viterbese. In una testimonianza di un certo Dolci che fece parte dei soccorritori, raccolta nel 1970 da Roberto Ricci che ha poi dedicato varie pagine al disastro su un blog si legge: «Era come se due parallelepipedi della stessa dimensione si fossero compenetrati uno dentro l’altro, il sangue che scorreva verso la via Flaminia adiacente, aveva formato un rigagnolo rossastro mischiato con l’acqua della pioggia ininterrotta che cadde tutto il giorno».
I soccorsi furono difficoltosi proprio per le piogge.

Alcuni vagoni finirono sulla Flaminia impedendo il passaggio alle truppe tedesche stanziate nel rifugio sul Soratte, a Sant’Oreste. Alcuni soldati tedeschi si prodigarono nei soccorsi. I feriti furono portati agli ospedali romani. Molti di loro non sopravvissero al disastro. I soccorritori dovettero impegnarsi molto per estrarre i corpi dalle vetture e per riportare la situazione alla normalità lungo quel tratto ferroviario si impiegò circa una settimana. Le salme vennero sistemate nella Chiesa di Santa Teodora per il riconoscimento da parte dei familiari. «In mezzo a questo dramma - scrive Gianfranco Lelmi, uno storico della ferrovia Roma Nord - , lo sciacallaggio umano non aveva limiti. Le compagnie di assicurazione mandavano loro “procacciatori di affari” per liquidare con pochi spiccioli gli sfortunati parenti, che spesso non avendo i soldi per i funerali, si accontentavano di rimborsi irrisori». Un episodio che è rimasto nella memoria dei rignanesi, raccontato dai più anziani, allora bambini, che ancora ricordano quel giorno terribile. Domani in occasione del 78° anniversario, il Comune di Rignano Flaminio in collaborazione con la Parrocchia, la Pro Loco e l’Associazione Bunker Soratte, ricorderanno quel tragico incidente ed onoreranno la memoria delle vittime. L’appuntamento è alle 10,30 presso la chiesa di Santa Teodora.

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