Coronavirus Roma, oltre 200 contagiati: «Picco fra una settimana»

Coronavirus Roma, oltre 200 contagiati: «Picco fra una settimana»
di Alessia Marani
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Sabato 14 Marzo 2020, 12:23
Settantasette contagi di coronavirus in più nel Lazio, 54 a Roma, in una sola giornata. La curva della diffusione del coronavirus nella nostra regione sale e il picco è atteso per la prossima settimana. A ieri, nel Lazio, erano 277 i casi risultati positivi al Covid-19, di questi 96 sono in isolamento domiciliare. Nella Capitale i casi erano 218. Mentre salgono a 11 i decessi e 24 sono i guariti. Sono 146 le persone ricoverate, di cui 24 in terapia intensiva.

«Registriamo un aumento di casi di positività, ma anche un incremento delle persone guarite dal Covid-19 - afferma l’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato -. Escono dalla sorveglianza in 597, ovvero hanno terminato la quarantena. Se continua ad aumentare con lo stesso ritmo dovremmo arrivare a 1600 casi nei prossimi dieci giorni. Se le misure attuate non dovessero bastare, però, siamo pronti a rafforzare ulteriormente la rete dell’assistenza». Ieri è morta una donna di 88 anni arrivata con gravi patologie al pronto soccorso del Policlinico Casilino. L’anziana era in shock settico e aveva una polmonite avanzata, per lei i medici, nonostante i tentativi, non hanno potuto fare nulla e se n’è andata nel giro di appena 12 ore. Sono state attivate tutte le procedure per una corretta profilassi e un triage senza rischi dal personale sanitario. La signora abitava non distante dall’ospedale, nello stesso quartiere. Non aveva link epidemiologici con il Nord Italia o con contatti a rischio. Segno che a contagiarla può essere stato un “trasmettitore” silenzioso, ovvero un positivo paucisintomatico, forse un familiare, un amico o qualcuno che la donna ha incontrato nell’ultimo periodo.

Ed è per questo che sempre più, ora dopo ora, gli infettivologi e i medici raccomandano ai cittadini di stare a casa e di uscire solo per reali stringenti necessità: chiunque potrebbe essere un portatore “fantasma” capace di innescare un focolaio, di cui a pagare le conseguenze sono soprattutto i più deboli, gli anziani in primis, dunque. Ieri è morto anche un 52enne di Frosinone con grave patologia oncologica pre-esistente. Nella stessa provincia preoccupa lo scenario che si sta delineando all’interno della Rsa San Raffaele dove un anziano è già morto e si contano ben 7 casi positivi. Un’altra anziana che vi era stata precedentemente, è poi deceduta in un secondo tempo. La struttura ha bloccato i ricoveri e sotto il coordinamento della Regione sta mettendo in atto tutte le accortezze e le misure più stringenti per fermare una ulteriore diffusione del virus nella struttura. 
 
Intanto nella regione sono stati effettuati circa 6.500 tamponi per il Covid-19. E dopo l’assalto alle mascherine messe sotto chiave nei magazzini e negli armadietti ospedalieri per evitarne il furto, anche tra colleghi, c’è un’altra questione che preoccupa, ossia la corsa al volersi sottoporre al tampone dei romani. Nella Asl Roma 3, dove ieri si è registrato un falso picco dei contagi, con sedici nuovi casi rispetto a giovedì, la direzione generale sta pensando di convogliare a se la decisione di chi dovere sottoporre al test per il Covid-19 e chi no.

«C’è un surplus di tamponi negativi e, se eseguito fuori dai protocolli, l’esito negativo non mette al riparo dall’essere contagiati», spiega la dg Simona Amato. In pratica, il tampone viene fatto solo ai sintomatici perché è in quel caso che il test rileva il virus che, altrimenti, potrebbe essere comunque in circolo ma non manifestandosi. All’ospedale Grassi di Ostia, territorio in cui risiedono molti dipendenti dell’aeroporto di Fiumicino e personale di volo delle compagnie aeree, in molti, in preda alla paura, avrebbero tentato la strada di sottoporsi al tampone chiedendo corsie “preferenziali”. Anche per questo la direzione generale intende mettere in campo nuove procedure anti-furbetti. «Chi sospetta di essere contagiato ma non ha sintomi - afferma Amato - deve rimanere assolutamente in quarantena».

I quartieri e i distretti sanitari con più alto numero di contagio continuano a essere quelli della Asl Roma 2 (dall’Eur al Tibrutino con un bacino di 1,3 milioni di persone) e quello di Pomezia dove era stata infettata la famiglia di un poliziotto. Salgono i casi anche a Latina. 
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