Colosseo, torna il suk: foto a cinque euro, l'ultimo affare abusivo

Roma, al Colosseo torna il suk: le foto a 5 euro ultimo affare abusivo
di Laura Larcan
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Domenica 9 Agosto 2020, 00:04

«Facciamo prima del selfie, è meglio del selfie. Ti metti qui, il Colosseo sullo sfondo, e che ci vuole? La stampo subito. Guarda è un attimo, devi aspettare solo due secondi. Quanto cosa? Solo 5 euro. Una foto, certo». Gli ambulanti abusivi sono tornati a gestire i loro business a piazza del Colosseo. L’ultima offerta dopo il lockdown è quella della foto ricordo: sono extra-comunitari, se ne vanno in giro muniti di macchina digitale Polaroid al collo, una manciata di stampe in mano come portfolio per la curiosità dei passanti e vendono il servizio al pubblico. Cinque euro per uno scatto (senza ricevuta, ça va sans dire). 

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Basta un clic, e via con la stampante pronta per sfornare immagini ricordo in tempo reale. E lui, il Colosseo, protagonista incontrastato sullo sfondo. Altro che selfie davvero. Si rivedono i turisti stranieri all’ombra del Colosseo. Pochi rispetto alla scorsa estate. Normalmente, in alta stagione, si riversavano tra i 35 e i 50mila visitatori al giorno nella casa dei gladiatori. Ora i numeri sono diversi: ne entrano circa seimila. Le code dei visitatori si cominciano a formare con calma dalle 9 del mattino e si esauriscono presto nel primo pomeriggio. Complice anche la canicola che non dà tregua. 

I FLUSSI DI VISITATORI
Ma comunque, un movimento turistico, seppur contenuto, c’è. E con i turisti torna ad animarsi il suk dell’ambulantato. Un flusso in piena. «Sembrano più gli ambulanti che i turisti ora», ironizzano dalle biglietterie del parco archeologico. Gli ambulanti della Polaroid hanno il loro da fare a vendere foto ricordo, con l’abbocco della stampata in tempo reale a 5 euro. La loro postazione ideale resta sotto il Tempio di Venere e Roma per inquadrare bene il profilo dell’Anfiteatro Flavio. Per onor di cronaca il trucchetto della foto stampata impazzava già a Fontana di Trevi tre anni fa. Al Colosseo il servizio è sbarcato con il Covid. Il resto della piazza è animatissimo. Ci sono gli irriducibili dei selfie stick, i venditori di bottigliette d’acqua ghiacciata (la nenia è la solita: «uotà, uotà, uaniro, uaniro...» che tradotto sta per «acqua, acqua, un euro, un euro»).

Sfilano a grappoli gli ambulanti di cappellini, di ombrellini cinesi, di powerbank...Un bazar a tutti gli effetti. Nulla è cambiato, tutto ritorna. Anche con i presidi della polizia sulla piazza a pochi metri. Immancabili, e in forza numerica, si rivedono i salta-fila, i promoter di tour guidati al Colosseo, al Palatino e Foro romano, anche se illegali, vietati cioè dal regolamento di polizia urbana ormai entrato in vigore. Nonostante non ci siano più i flussi turistici massicci, presidiano i Fori imperiali e i punti di accesso alla piazza del Colosseo. Vendono tour salta-fila agli italiani o agli stranieri che intercettano all’uscita della metro. Il look è minimale. Nessun cartello “official guided tour”, niente finti badge o t-shirt ammiccanti. Si avvicinano, fermano i passanti e offrono le loro visite. Sono quasi tutti extra comunitari. l vigili stanno lì e non dicono nulla. Le guide turistiche abilitate, che stanno scontando il lockdown, confermano: «piazza del Colosseo è piena di nuovo di braccialettari e promoter». E ora anche di fotografi.
 

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