Castelli, un piano per riutilizzare l'acqua piovana con i fossi e fermare la siccità

Castelli, un piano per riutilizzare l'acqua piovana con i fossi e fermare la siccità
di Luigi Jovino
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Martedì 23 Giugno 2020, 12:56
E’ allarme frane ed esondazioni ai Castelli Romani. Preoccupa la situazione dei fossi in un territorio dove c’è un sistema di canali, lungo 650 chilometri, che dai monti porta l’acqua piovana al mare. Oltre al pericolo allagamenti, ci sono anche seri problemi di siccità. L’Anbi, associazione che raggruppa i Consorzi di bonifica, lancia ora il progetto Protezione del suolo. Ai Castelli piove sempre di meno e quando succede a volte diluvia. Il pericolo allagamenti è sempre in agguato e a causa dell’eccessiva impermeabilizzazione del suolo e dell’abusivismo, che ha ostruito le vie di deflusso, si sta creando anche un problema alle risorse idriche. Uno studio dell’Università La Sapienza ha certificato che negli ultimi 40 anni la falda dei Castelli è scesa di quasi 100 metri.
Una conseguenza è l’abbassamento del livello del lago di Castel Gandolfo di circa sei metri. «Non è possibile – dice Massimo Gargano, direttore nazionale dell’Anbi – andare avanti così. Bisogna ricostruire il regime dei fossi. E’ necessario rinforzare gli argini per contenere la forza delle acque piovane». Nel piano sono previste collaborazioni fra enti locali, protezione civile ed associazioni agricole per il recupero della pioggia. L’Associazione comuni del Lazio ha siglato un’intesa coi Consorzi di bonifica. «Abbiamo – dice Andrea Renna, direttore del Consorzio di bonifica del Lazio – 69 progetti regionali. Vogliamo perfezionare il sistema di manutenzione dei fossi e costruire degli invasi. Non possiamo più sprecare una risorsa importante come l’acqua piovana».
Giuseppe De Righi, segretario dell’Associazione comuni del Lazio, è soddisfatto: «Ci sono stati gravi allagamenti con danni seri ai Castelli. Al Fosso del Pratone di Grottaferrata diverse palazzine sono state inondate fino a quando non è stato sistemato il fosso di Pentima Stalla. Altri allagamenti nel tratto Monte Compatri-Colonna e a via Ginestreto ad Ariccia». Gravi le frane a Castel Gandolfo e Rocca di Papa. Il presidente Gargano sottolinea un altro aspetto. «A causa del dilavamento – dice – e per la forza delle acque piovane sta diminuend lo strato fertile dei terreni. Bisogna evitare il paradosso della desertificazione in una zona che era tra le più piovose d’Italia».
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