A Nemi un fiume di acqua, fango e detriti si è abbattuto da un costone nella sottostante area lacustre investendo in pieno un ristorante, dove si trovavano una trentina di clienti, e l’ingresso esterno del museo delle Navi romane. Interminabili minuti di panico tra i clienti e i proprietari dell’esercizio ritrovatisi a fronteggiare l’inaspettato allagamento: fango e acqua hanno invaso le cucine, la sala da pranzo e il terrazzamento. Chiuse due strade da e per il lago fino alla rimozione dei detriti sulle carreggiate. Ad Albano, ancora una volta è andato sott’acqua il tunnel dell’Appia bis, direzione Castelli, dove di recente, si apprende l’Arsial aveva installato un nuovo impianto per smaltire il surplus di acque piovane, rivelatosi inefficace.
La strada è stata riaperta solo ieri in tarda mattinata. Problema simile per il sottopasso sull’Appia all’altezza di Ciampino dove, fortunatamente, alcuni automobilisti sono riusciti a mettersi in salvo prima che un muro di acqua inghiottisse le loro autovetture allagando il tunnel. Ha funzionato benissimo, invece, il protocollo Lago Sicuro: a togliere dai guai, al lago Albano, due giovani canoisti, sorpresi in acqua dalla forte pioggia, i volontari della Società nazionale di salvataggio. Dopo aver chiesto aiuto al 112, allertando così i carabinieri della stazione di Castel Gandolfo in pochi minuti sono stati raggiunti dalle moto d’acqua. Polemiche social per i semafori messi ko dal temporale in alcuni degli incroci “strategici” di Marino: quello delle Frattocchie, di via Maremmana e tra la Nettunense e via del Divino Amore. «Con tutte le tecnologie a disposizione –ci si domanda- non si riesce a mettere al riparo gli impianti?».
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