IL PIANO
Come il ponte della Magliana, anche questo viadotto è tra i sorvegliati speciali dei tecnici delle infrastrutture capitoline anche e soprattutto a seguito della tragedia di Genova dell’agosto scorso. Tant’è che gli interventi non riguarderanno soltanto la sede stradale. Nel mirino finiscono anche le travi e i cosiddetti “impalcati” (ossia il sistema delle strutture di sostegno del piano stradale di un ponte): in alcuni punti il calcestruzzo si presenta infatti «fortemente degradato» con «possibilità di distacco del copriferro e conseguente pericolo per i passanti e gli automobilisti che transitano negli spazi sottostanti al viadotto».
LA VIABILITÀ
Per minimizzare l’impatto dei cantieri sul traffico l’intervento sarà suddiviso in sei fasi, ognuna delle quali riguarderà solo una porzione minima di strada.
Il viadotto è formato da due carreggiate separate ognuna di due corsie per senso di marcia. Si procederà lavorando solo su metà carreggiata per volta sia in direzione centro sia in direzione grande raccordo anulare e quindi durante il periodo del micro-cantiere si potrà viaggiare solo una sola corsia. Ognuna delle 6 fasi di intervento riguarderà uno specifico tratto e durerà circa una settimana. Richiederà più tempo invece la sostituzione dei giunti stradali - intervento meno invasivo per la circolazione - che sarà messo in atto in due fasi distinte ognuna delle quali durerà circa 7 settimane. La gara per il viadotto di Corso Francia è inserita nel pacchetto di interventi in programma sulle strade capitoline. L’ultimo quello per per manutenzione dei punti più critici delle corsie centrali della Cristoforo Colombo, su un tratto di oltre 15 chilometri, per un’investimento complessivo di oltre 4,6 milioni di euro annunciato nei giorni scorsi dalla sindaca Virginia Raggi.
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