Allocco intrappolato una una storica cantina a Monterotondo. «Non è pericoloso, ma attenzione alle catture “fai da te”»

Il rapace di grosse dimensioni si è introdotto all’interno del locale la notte del 31 dicembre scorso. È stato immobilizzato e poi liberato nella celebre piazza dei Leoni

Allocco intrappolato una una storica cantina a Monterotondo. «Non è pericoloso, ma attenzione alle catture “fai da te”»
di Alessia Perreca
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 18:11

La convinzione iniziale era che potesse trattarsi di una civetta: quel volatile arrivato la notte di Capodanno e rifugiatosi all’interno di una storica cantina a Monterotondo, spaventato dai fuochi d’artificio, era in realtà un allocco, un rapace di grandi dimensioni rimasto intrappolato all’interno del locale per diversi giorni. E a nulla sono valsi i tentativi per dissuaderlo: il piccolo gufetto era bloccato  senza la possibilità di nutrirsi e con il rischio concreto di indebolirsi. «La cattura non sempre si rivela facile - spiega a "Il Messaggero" l’esperto Andrea Lunerti, intervenuto all’interno del sotterraneo per mettere in sicurezza l’uccello - e soprattutto non dobbiamo mai ricorrere alle azioni “fai da te”. Non è una specie pericolosa, ma i loro artigli possono tuttavia causare ferite agli arti umani».

Allocco intrappolato in una cantina a Monterotondo

L’allarme scatta la sera del 31 dicembre scorso quando una donna si reca all'interno di uno scantinato: la sorpresa era lì, imprigionata tra gli scaffali e gli attrezzi: un allocco, un esemplare femmina, di grandi dimensioni, debilitato e impossibilitato nel trovare una via di fuga. «Per la cattura sono arrivato munito di una retina e al primo colpo sono riuscito fortunatamente a immobilizzare il rapace», dice l’etologo Lunerti.  

«Si tratta di volatili veloci e che da secoli vivono all’interno dei centri storici di diverse cittadine poiché ricchi di nascondigli caldi e di altre prede tra cui anche piccoli roditori di cui si nutrono».

Il rapace notturno predilige le campagne, i boschi e le foreste, ma non disdegna i parchi urbani e i centri storici dove spesso sono presenti piante secolari. «Non sono pericolosi per l’essere umano - sottolinea l’esperto - ma è sempre opportuno evitare di tentare la cattura soprattutto se non si è preparati: questa specie esercita una pressione per centinaia di chili per centimetro quadro e possono agganciarsi anche alle mani dell’essere umano. Consiglio sempre di applicare retine alle porte, alle finestre dei locali, lucernari e comignoli perché sono le fessure da dove spesso riescono ad introdursi, rintanarsi fino ad arrivare negli appartamenti», conclude l’esperto. Il rapace è stato immediatamente liberato nella celebre piazza dei Leoni tra lo stupore dei tanti curiosi. 

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