Tram in via Nazionale, parte la petizione del “no”. Per aderire alla protesta si vota in tre locali

Bertoni (Federmoda): «Con la tranvia non si risolvono i problemi della strada»

Tram in via Nazionale, parte la petizione del “no”. Per aderire alla protesta si vota in tre locali
di Giampiero Valenza
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Domenica 8 Ottobre 2023, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 10:02

Uno dei centri della raccolta delle firme contro il Tram Tva è il bar Eliseo di via Nazionale. Lì basta chiedere a Damiano, il titolare, e ha lui tutta la documentazione per convincere residenti e commercianti che quell’opera, il tram Termini-Vaticano-Aurelio, come direbbe Manzoni, non s’ha da fare. Ma ci sono altri due punti lungo la strada che stanno portando avanti il coro di “no”: uno è lo storico negozio Socrate (proprio accanto alla banca d’Italia) e l’altro è il pub Flann ‘O Brien (a pochi passi da piazza della Repubblica). 

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Massimo Bertoni, presidente di Federmoda Roma-Confcommercio e titolare di Socrate, è in prima fila per sostenere la battaglia e sta convincendo i residenti, palazzo dopo palazzo, a sostenere la linea dell’inutilità del tram. «Ci sono mille buone ragioni per dire di “no” - sottolinea - Tra queste, anche quelle sottolineate negli ultimi interventi sulla sicurezza dei medici dell’ospedale Santo Spirito e dell’ex comandante provinciale dei vigili del fuoco, Luigi Abate.

Oltre a esserci un grande problema di mobilità proprio causato dal restringimento della carreggiata, c’è da sottolineare un grande problema di sicurezza perché da via Nazionale partono i mezzi di pronto intervento dei vigili del fuoco e della questura di Roma». 


L’INCONTRO
Per mercoledì Confcommercio farà un nuovo incontro tra i rappresentanti di categoria proprio per fare il punto della situazione. «Via Nazionale da anni è in declino e non si riesce a vedere luce - prosegue Bertoni - è urgente il rilancio della strada ma lo strumento non è assolutamente il tram. Avevamo proposto un tapis roulant a via del Traforo in grado di agevolare il collegamento tra via Nazionale e via del Tritone: sarebbe un’idea molto meno costosa e molto più utile, in sintonia con le esigenze di mobilità sostenibile e che darebbe al centro storico un’immagine molto più moderna». 


L’OPERAZIONE
La raccolta di firme va avanti spedita e non solo i residenti stanno esprimendo il loro parere. «Ci sono anche molti clienti che non vivono nel Centro storico e che stanno sostenendo la nostra battaglia - prosegue Bertoni - Vedono nel tram un’ulteriore difficoltà per vivere via Nazionale: un tempo era la strada più elegante dello shopping romano e oggi è in difficoltà con ancora il 40% dei negozi chiusi. Attendiamo sempre con urgenza una riqualificazione effettiva della strada e che farebbe bene a tutto il Centro di Roma». Secondo Bertoni con la linea del tram che collegherebbe Termini con l’Aurelio passando per il Vaticano, «non si affrontano i problemi in vista del prossimo Giubileo del 2025». L’inaugurazione, infatti, secondo il programma del Campidoglio (che è sostenuto da una certa lobby tranviaria di sinistra con il silenzio complice di pseudo-ecologisti) dovrebbe avvenire nel 2028. «Via Nazionale essere un “salotto buono” perché è la porta d’ingresso delle bellezze del Centro storico, invece non sarà così per i tantissimi pellegrini che arriveranno per l’Anno Santo», conclude Bertoni.
 

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