Gli esercenti sono convinti che l’inflazione abbia costretto i romani a casa. Quindi, niente più pranzetto fuori con la famiglia: costa troppo. E così al calo di turisti di gennaio, a peggiorare le cose c’è anche l’aumento del costo della vita. Tra bollette e spese dei figli, diventa sempre più difficile andare al ristorante in quattro. Sergio Paolantoni, presidente di Fipe-Confcommercio Roma, spiega che la riduzione dei posti occupati tra i tavolini di ristoranti e trattorie della Capitale è causato da questo mix infausto tra calo del turismo e maggior costo della vita. «Speriamo in una situazione diversa in primavera - prosegue - A gennaio abbiamo avuto una minore affluenza turistica e un minor afflusso nei ristoranti, almeno del 15%. È un trend che vediamo dal termine delle festività di Natale». E nel mezzo della settimana, a pranzo, si arriva a una riduzione anche del 20% rispetto ai momenti d’oro dei picchi che si sono visti la scorsa estate.
Jaime e Beatriz sono una coppia di turisti spagnoli. Lui ha 28 anni, lei 27. Escono da un supermercato dalle parti del Pantheon con un paio di panini e due lattine. Fanno una spesa velocissima prima di tornare a visitare il Centro Storico. «Preferiamo fare così e saltare il pranzo - dice lui - Il costo di due piatti di pasta è un po’ troppo alto per noi da fare in cinque giorni di vacanza».
L’OCCASIONE
Gli esercenti romani hanno aderito a un’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per dar modo alle famiglie di poter andare al ristorante pagando un minor prezzo. Si tratta di “Aggiungi un posto a tavola”, con le imprese che propongono sconti infrasettimanali, un menù dedicato per i bambini e piatti del territorio per stimolare i consumi non solo quando ci sono meno clienti al ristorante ma anche per invogliare le famiglie a uscire di casa. «Sono promozioni che vanno incontro alla clientela per evitare che perdano un momento di socialità», dice il presidente di Fipe-Confcommercio Roma.
Ad aderire all’iniziativa, nel Lazio, sono in 252. La stragrande maggioranza (202) è tra Roma e provincia. Tra i locali più celebri e blasonati che hanno scelto di partecipare, ci sono Palombini all’Eur, Angelino ai Fori in largo Corrado Ricci, lo Scoglio di Frisio in via Merulana. Abissale è la differenza di partecipazione con le altre province del Lazio: a Latina hanno aderito 19 attività, a Frosinone 16, nove a Viterbo, 6 a Rieti. Si tratta, principalmente, di marchi di grandi catene del fast food che, a livello nazionale, hanno scelto di partecipare all’iniziativa del governo.