Si allarga l'inchiesta sulle spiagge libere di Ostia. La Guardia di Finanza si è presentata l'altra mattina negli uffici del X Municipio per acquisire la documentazione relativa agli arenili dati in gestione dall'amministrazione locale alle società che gestiscono il noleggio di lettini, sdraio e ombrelloni. Il blitz delle fiamme gialle è scattato dopo l'inchiesta interna fatta partire proprio dal Campidoglio e a seguito di alcuni esposti delle associazioni cittadine che si sono rivolte all'autorità anti-corruzione. I militari hanno preso possesso dei faldoni relativi al bando di gara che ha portato alle assegnazioni degli arenili e dove spuntano nomi di coop già citate nella relazione di accesso agli atti svolta dal prefetto Magno, documento che poi ha portato allo scioglimento del Municipio per infiltrazioni mafiose.
Ostia, chioschi «abusivi» in spiaggia: blitz della Finanza a Castel Porziano e Capocotta
Ostia, il racket delle spiagge
A destare attenzione è stato in modo particolare l'esito del bando sulle spiagge di Ostia Ponente: nessun partecipante.
Le contestazioni
Le spiagge più frequentate dai romani, che di recente sono tornate sotto la lente dei magistrati di piazzale Clodio. L'accusa contestata è quella di «occupazione abusiva» di demanio pubblico, reato per cui sono già scattati gli avvisi di garanzia. Nel mirino ci sarebbero tutti i gestori dei chioschi di Castel Porziano e Capocotta, dove sono partite le verifiche dei finanzieri. Accertamenti che ora si stanno estendendo alle altre spiagge libere di Ostia, come richiesto dall'autorià giudiziaria. E non è escluso che a breve possano scattare i sigilli per i chioschi. Il tutto accade nel pieno del passaggio di competenze delle deleghe da Municipio a Comune. «Una benedizione», l'aveva definita il presidente del X Municipio, Mario Falconi. Una patata bollente che non vuole nessuno.