Ostia, il racket delle spiagge: la Finanza in Municipio

`Blitz delle Fiamme gialle negli uffici. Sotto accusa il bando di gestione dei lidi

Ostia, il racket delle spiagge: la Finanza in Municipio
di Mirko Polisano
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Venerdì 8 Luglio 2022, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 17:52

Si allarga l'inchiesta sulle spiagge libere di Ostia. La Guardia di Finanza si è presentata l'altra mattina negli uffici del X Municipio per acquisire la documentazione relativa agli arenili dati in gestione dall'amministrazione locale alle società che gestiscono il noleggio di lettini, sdraio e ombrelloni. Il blitz delle fiamme gialle è scattato dopo l'inchiesta interna fatta partire proprio dal Campidoglio e a seguito di alcuni esposti delle associazioni cittadine che si sono rivolte all'autorità anti-corruzione. I militari hanno preso possesso dei faldoni relativi al bando di gara che ha portato alle assegnazioni degli arenili e dove spuntano nomi di coop già citate nella relazione di accesso agli atti svolta dal prefetto Magno, documento che poi ha portato allo scioglimento del Municipio per infiltrazioni mafiose.

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Ostia, il racket delle spiagge


A destare attenzione è stato in modo particolare l'esito del bando sulle spiagge di Ostia Ponente: nessun partecipante.

Non è la prima volta che una gara che interessa quei lotti di spiagge è andata deserta: successe anche nel 2014 - durante l'amministrazione Tassone - pochi mesi prima dello scioglimento del Municipio per mafia. Situazione citata per l'appunto in un passaggio della relazione del prefetto Magno che non lascia dubbi. «Sintomatica di un possibile controllo esterno sulla procedura di aggiudicazione - si legge nel documento - è la circostanza data dal fatto che un bando di gara per un'attività quale quella della gestione delle spiagge di Ostia vedeva la scarsa partecipazione delle società potenzialmente interessate». Anche il Campidoglio ora vuole vederci chiaro. All'inizio di giugno, infatti, è stato proprio il Segretariato Generale a inviare una lettera all'Anac - Autorità nazionale anti-corruzione - e al Direttore del X Municipio in cui si comunica l'avvio di «un'istruttoria interna sulle procedure per l'assegnazione dei servizi di balneazione sulle spiagge libere di Ostia, ai sensi dell'art. 8 del Regolamento del sistema integrato dei controlli interni di Roma Capitale». Il documento, firmato dal direttore del servizio controlli di legittimità e regolarità amministrativa, Trasparenza e Anticorruzione di Roma Capitale, Maria Luigia Sabato, è un atto amministrativo con un peso ben specifico, soprattutto alla luce della richiesta di accesso agli atti fatta anche dalle forze dell'ordine che sulla questione spiagge - anche per l'attenzione sempre alta da parte di, Procura, Prefettura e della Questura di Roma - non hanno mai abbassato la guardia. Un filone di indagine che si riconduce anche ai recenti blitz proprio della Guardia di Finanza sulle spiagge libere di Castel Porziano e Capocotta.

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Le contestazioni


Le spiagge più frequentate dai romani, che di recente sono tornate sotto la lente dei magistrati di piazzale Clodio. L'accusa contestata è quella di «occupazione abusiva» di demanio pubblico, reato per cui sono già scattati gli avvisi di garanzia. Nel mirino ci sarebbero tutti i gestori dei chioschi di Castel Porziano e Capocotta, dove sono partite le verifiche dei finanzieri. Accertamenti che ora si stanno estendendo alle altre spiagge libere di Ostia, come richiesto dall'autorià giudiziaria. E non è escluso che a breve possano scattare i sigilli per i chioschi. Il tutto accade nel pieno del passaggio di competenze delle deleghe da Municipio a Comune. «Una benedizione», l'aveva definita il presidente del X Municipio, Mario Falconi. Una patata bollente che non vuole nessuno.
 

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