Roma, la beffa dei passi carrabili: quasi la metà è irregolare. Il 40% è moroso o non ha la concessione

Palma (Fdi): «Gli onesti pagano per tutti». Ai titolari sono in arrivo i bollettini per la tassa annuale, aumentata del 20-30

La beffa dei passi carrabili: quasi la metà è irregolare
di Alessia Marani
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Sabato 24 Febbraio 2024, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 08:27

Dopo il danno la beffa. Ai possessori di un passo carrabile a Roma (diversi commercianti ma anche numerosissimi condomini e privati cittadini) stanno arrivando i bollettini per il pagamento della tassa annuale. Una “stangata” considerato che per una bolletta che per il 2023 si attestava sui 140 euro ora la tariffa è salita a 170. Ma il dato che più preoccupa è la forte evasione che riguarda il tributo: quasi un passo carrabile su due, il 40%, non è regolare e le verifiche sulle concessioni non sempre sono puntuali.

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«Molti espongono cartelli non conformi o che non hanno dietro una corretta autorizzazione - spiega il consigliere municipale dell’XI Marco Palma (FdI) - e a fronte di un servizio per cui il Campidoglio non incamera il dovuto ecco che spunta fuori un aumento che, paradossalmente, continueranno a sostenere i cittadini onesti, ossia i pochi che pagano».

Insomma, a vincere sono sempre i “furbetti” del tributo, come avviene per esempio sulla occupazione di suolo pubblico che i traslocatori dovrebbero versare ai municipi. Prendendo in considerazione proprio l’XI, Magliana-Portuense-Villa Bonelli, il dato degli introiti relativi a questa tassa (di circa 80 euro a richiesta) per tutto il 2023 si ferma a 395 euro, nel 2022 era stato di 340. Il che vorrebbe dire che in un territorio popolato quanto una grande provincia italiana, in due anni, sarebbero stati fatti sì e no 10 traslochi. Piuttosto significa che dilagano gli abusivi. Insomma, tornando ai passi carrabili, gli aumenti si aggirano intorno al 30%.


LA RABBIA
«È un ulteriore balzello a cui, purtroppo, non corrisponde alcun tipo di servizio - spiega Susanna proprietaria di un locale nella zona Appio in VII Municipio - Non solo i 30 euro: è l’idea di dover perseguire quei pochi onesti, come per l’Irpef nazionale, ad alimentare in me la rabbia. Ho dovuto presentare un’istanza di autotutela per chiedere il rimborso del bollettino inviato in ritardo su cui ho dovuto pagare la sanzione per il 2023. Alla fine ho avuto ragione ma anche questo aspetto è vergognoso poiché obbliga i cittadini a impiegare il proprio tempo per rincorrere le inefficienze di sistema».

Dice Roberto Degli Angioli, titolare di un’azienda al Portuense: «Il mio passo carrabile, appena chiudo, viene preso d’assalto da auto in sosta selvaggia. Gli aumenti colpiscono tutti, almeno quelli che il passo carrabile lo pagano. Chi lo evade da 40 anni continuerà a non preoccuparsene. Nel frattempo da circa 230 euro oggi ne pago 280 all’anno. Pago anche per chi evade nella sostanziale indifferenza». Ma a chi spettano le verifiche? Il Campidoglio spiega che i controlli sono in capo ai singoli Municipi. «Ma il personale è al lumicino, ci sono uffici che si tengono in piedi per la buona volontà di qualche dipendente - spiega ancora Palma - neanche le segnalazioni alla Corte dei Conti sui mancati introiti per i tributi hanno scalfito un sistema che fa acqua da tutte le parti. Le attività messe in campo sono ancora quelle che prevedono il passaggio fisico nei luoghi per cercare di capire se esista una autorizzazione. Invece, va messa in atto una strategia di natura informatica. Manca la volontà, mancano anche gli strumenti idonei ma oggi è innegabile che sulle occupazioni di suolo pubblico Roma Capitale subisce silente e inerme un grande danno erariale». 


Gli unici a intervenire, di fatto, sono i caschi bianchi. Negli ultimi sei mesi del 2023, fino a gennaio di quest’anno, la Polizia Locale ha effettuato circa duemila sopralluoghi su passi carrabili, di cui la quota più consistente nel I Municipio. Ma ciò avviene prevalentemente su segnalazione dei cittadini che si ritrovano l’accesso sbarrato da auto parcheggiate male. Il verbale passa poi ai Municipi che devono - o almeno dovrebbero - fare le verifiche di rito. Le infrazioni riscontrate dai vigili, in totale, nello stesso periodo sono state cinquemila. 
 

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