Roma, nuovo piano anti movida: il Pigneto farà da capofila. Pattuglie contro le baby gang e controlli notturni nei locali

`Ieri sera assemblea di commercianti e residenti del quartiere: «Basta violenza

Nuovo piano anti movida: il Pigneto farà da capofila. Pattuglie contro le baby gang e controlli notturni nei locali
di Camilla Mozzetti e Federica Pozzi
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 07:22

In strada, uniti e tanti, di fronte a quella scuola - la Enrico Toti - finita nel mirino di vandali e baby-gang: il Pigneto si ribella e chiede più sicurezza. Già da ieri i controlli sono stati modificati e intensificati con "pattuglioni" interforze attivi già nel pomeriggio per cercare di frenare quell'onda di violenza in cui - come protagonisti e come vittime - sono rientrati molti minori. Da qui l'esigenza urlata dai residenti che trova sponda nelle forze dell'ordine impegnate in un nuovo assetto con operazioni ad "alto impatto" che, partite ieri, si ripeteranno anche nelle prossime settimane e un piano contro la Movida serale che andrà intensificandosi cambiando l'assetto attuale. L'obiettivo è quello di sondare un'evoluzione preoccupante del quartiere e dare risposte. Così nei prossimi fine settimana i controlli congiunti probabilmente cambieranno forma, verranno intensificati e rimodulati. Solo il giorno prima della manifestazione, il titolare di un locale in piazzale Prenestino è stato colpito con una bottiglia di vetro appena rubata dal suo esercizio da un 27enne romeno senza fissa dimora. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri di piazza Dante per rapina aggravata e il commerciante medicato al policlinico Umberto I e dimesso con una prognosi di 7 giorni.

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L'INCONTRO

Sono circa 200 tra residenti, associazioni e titolari di locali, ad essersi presentati ieri pomeriggio all'assemblea di quartiere ai giardini Galafati. «Siamo arrabbiati, dobbiamo riprenderci il nostro quartiere», è il comune denominatore, mentre tutti insieme cercano di trovare soluzioni pratiche al problema.
Federica Caglio, presidente di un'associazione sportiva dilettantistica della zona e residente al Pigneto da ormai 10 anni, insegna arti marziali con corsi specializzati in autodifesa per le donne: «Questo è sempre stato un quartiere libero, accogliente, quando sono arrivata non avevo paura. Oggi, quando chiudo la palestra, sto molto più attenta, è fondamentale sapersi difendere». Chiunque abbia un'idea su come rendere le strade della zona più sicure prende la parola. È la volta di Antonio, titolare del locale Garçonnière, proprio sulla via del Pigneto, il quale ha deciso di «creare dei momenti in cui sensibilizzare i clienti sul problema della sicurezza» con la distribuzione di materiale informativo ma anche di «un dispositivo elettronico anti-violenza che, attivato tramite un pulsante, lancia una sirena a 140 decibel». Tra la folla c'è chi sembra meno d'accordo a soluzioni di questo tipo, come Sara, del circolo Arci: «Nessuna donna deve aver bisogno di qualcuno che la protegga, è la mentalità delle persone che deve cambiare». Ci sono persone di ogni età all'incontro, ci sono anziani, adulti preoccupati per i figli adolescenti che «non possono più girare da soli neanche il pomeriggio» e poi ci sono i più giovani, gli studenti del liceo. Federica e Francesca, del collettivo Zero del vicino istituto professionale Virginia Woolf, spiegano che gli studenti «non si sentono al sicuro. Davanti a scuola nostra il giorno dopo l'ultimo accoltellamento (mercoledì 6 marzo, ndr) c'erano ancora le macchie di sangue a terra, una cosa che ci ha sconvolti». Altre due giovanissime prendono la parola, sono Veronica e Carlotta, studentesse universitarie, loro una soluzione l'hanno trovata rimarcando l'ultima tentata violenza a una 40enne solo la sera del 3 marzo scorso. Sono le creatrici del gruppo Whatsapp "Al sicuro", che oggi conta oltre 200 iscritte. «Un'idea - spiegano - nata dall'aggressione di una nostra amica, strangolata e derubata sotto casa. Abbiamo cercato contatti con il quartiere per capire come fare per non avere paura e abbiamo creato questo gruppo in cui condividiamo la posizione dei cellulari, segnaliamo zone pericolose».

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