Quando i vigili del Fuoco hanno estratto il corpo di Mauro Palombelli dalla cabina del suo camion non c'era più nulla da fare. Gli investigatori hanno accertato che il camionista, originario di Latina e residente a Cori, ieri mattina era in viaggio verso la Capitale per lavoro. «La sua attività era la passione» racconta Luisa, una delle nipoti del 61enne anche lei residente nel comune di Latina. La notizia del drammatico incidente ha raggiunto i familiari nella tarda mattinata: «Da oltre 40 anni era impegnato come trasportatore di carni e già da tempo era riuscito ad avviare una fiorente attività di cui era responsabile e a cui dedicava tempo e attenzioni». Quindi l'impegno per il lavoro, una cerchia ristretta di amici e poi l'amore per il mare: «Un uomo serio e impegnato. L'unico regalo che si concedeva ogni tanto erano delle gite in barca. Siamo davvero sconvolti per la sua morte improvvisa» dice ancora Luisa.
Roma, maxi-tamponamento sul Gra: un morto e sei feriti. Sei i veicoli coinvolti e caos traffico
ORE DI ANGOSCIA
Ore di angoscia e paura per i parenti dei feriti: «Sono riuscito a parlare con mia sorella ma solo per pochi istanti.
Un'altra donna, anche lei alla guida di una macchina, è stata trasportata in codice giallo al campus biomedico: «Non mi sono resa conto di nulla» ha riferito ai sanitari mentre veniva accompagnata al pronto soccorso del Campus Biomedico: «E' accaduto tutto in pochissimi secondi, all'improvviso ho sentito le frenate poi il boato». La donna una volta medicata è stata poi dimessa in mattinata. Mentre restano critiche le condizioni del camionista alla guida del tir che trasportava fiori e che per primo è rimasto coinvolto nel maxi tamponamento. Accompagnato in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Eugenio. Medicate infine sul posto altre tre persone. «Non ci siamo resi conto di nulla - hanno riferito ai soccorritori - in una manciata di secondi si è scatenato l'inferno. Tutte e tre eravamo in coda all'incidente, quando ci siamo voltati indietro e abbiamo visto i camion di traverso e le macchine schiacciate abbiamo temuto il peggio».