Lazio, buco da 500 milioni: a rischio il taglio dell'Irpef

Dopo il no della Corte dei Conti al bilancio, la Regione pronta a ridurre le agevolazioni

Lazio, buco da 500 milioni: a rischio il taglio dell'Irpef
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 02:14

Un buco da oltre mezzo miliardo di euro nel bilancio della Regione. Creato non per la crisi Covid, non per la riduzione degli incassi fiscali o per spese folli, ma per una querelle tutta contabile con la Corte dei Conti. Che però ha già spinto via Cristoforo Colombo a ridurre di un terzo il fondo per le agevolazioni fiscali. Passato, proprio nell'ultimo bilancio appena approvato, da 344 milioni a 130 milioni di euro. Ma per l'ente il conto potrebbe essere più salato, con le riduzioni all'Irpef volute dal governo Draghi, che vanno recepite anche per quanto riguarda le addizionali locali. Il Lazio, rispetto alle altre regioni, poi, ha un problema in più: la Corte dei Conti ha chiesto, con l'atto di parifica al bilancio, di rivedere i suoi budget. Precisamente deve togliere risorse alla spesa corrente per aumentare di oltre 500 milioni le cifre da inserire come fondi di riserva. Cioè i soldi da accantonare per compensare le mancate entrate o versare il dovuto in caso di contenziosi giudiziari persi. Per voci del consuntivo che in passato valevano anche la metà.

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Oggi la Corte dei Conti dovrebbe esprimersi sul ricorso alla parifica presentato dal Lazio, dopo che la Regione ha sottolineato che questi discostamenti sono dovuti al continuo cambio di regole sull'applicazione degli accantonamenti. In poche parole, via Cristoforo Colombo chiede più tempo per adeguarsi ai nuovi criteri, anche perché se la questione è meramente contabile, gli effetti sono pratici, concreti come dimostra il taglio già effettuato al fondo per le agevolazioni fiscali (più di duecento milioni di euro in meno) che serve per congelare ai residenti più bisognosi (sotto i 35mila euro) le addizionali Irpef e Irap, tra le più alte d'Italia.

Spiega Daniele Leodori, vicepresidente della giunta con delega al Bilancio: «Non so quale sarà l'esito del giudizio davanti alla Corte dei Conti. Ma se sono tranquillo sul fronte degli investimenti - abbiamo raddoppiato i fondi strutturali cofinanziati con la Ue e poi ci sono le risorse del Pnrr - sono molto preoccupato per la partita fiscale. Ci servono più risorse».


I TAVOLI
Lunedì Leodori vedrà i sindacati per discutere del fondo per le agevolazioni fiscali. Con meno risorse, vuole concentrare gli sconti soltanto sull'addizionale Irpef e abbassare l'asticella sui redditi più bassi da aiutare (si parla anche di 23mila euro). Ma questo vuole dire almeno dimezzare la platea che oggi copre il fondo (circa 2 milioni di contribuenti). Poi c'è la rimodulazione delle aliquote, dopo che a livello nazionale si è deciso di ridurre il peso sul terzo scaglione (quello da 28mila a 55mila euro), di fatto alzando il quarto e il quinto. E su questo fronte lo sconto, stando ai primi calcoli in via Cristoforo Colombo, potrebbe valere sulle addizionali oltre 200 milioni sui 700 incassati. «Speriamo che il governo ci dia un ristoro su questo versante, altrimenti ci troveremo con 700 milioni in meno». Aggiunge dalla Cgil, il segretario Natale Di Cola: «In attuazione dell'accordo sottoscritto a dicembre ci aspettiamo che dalle prossime settimane la Regione faccia partire il confronto con le organizzazioni sindacali per riuscire ad abbassare la pressione fiscale per i cittadini del Lazio che sono tra i più tartassati d'Italia. Finanziare con ulteriori risorse il fondo taglia tasse da parte della Regione Lazio è indispensabile per evitare l'aumento della pressione fiscale per i ceti medio bassi dando così risposte concrete ai lavoratori e ai pensionati della nostra regione».
 

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