La Procura di Roma ha chiuso le indagini sul "funerale nazista" di Alessia Augello, la militante di Forza Nuova scomparsa a 44 anni nel gennaio 2022 a causa di una trombosi. Durante la celebrazione delle sue esequie - 10 gennaio 2022 - alcuni militanti di estrema destra avevano coperto il feretro della donna con una bandiera nazista, mentre questo usciva dalla chiesa di Santa Lucia a Roma. Il tutto accadeva tra i saluti romani dei camerati e le grida "presente".
Dopo oltre un anno e mezzo dall'accaduto, sono otto gli esponenti dell'estrema destra che rischiano un processo per apologia di fascismo. Non sono stati resi noti i nomi. L'accusa è quella di aver violato le leggi Scelba (legge n. 645 del 20 giugno 1952) e Mancino (decreto-legge n. 122 del 26 aprile 1993), in materia di «incitamento alla discriminazione all'odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi». L'avviso di conclusione indagine, il 415 bis, è l'atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
Cosa rischiano i responsabili del funerale nazista
L'articolo 293-bis del codice penale - introdotto nel 2017 in attuazione alle norme già citate - punisce con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chiunque «propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi eversivi del sistema democratico, anche attraverso la produzione, la distribuzione, la diffusione o la vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli chiaramente riferiti a tali partiti» oppure «fa comunque propaganda dei suddetti contenuti, richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità.
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