Donna muore in ospedale fuori Roma, i figli lo scoprono per caso: «Ci dicevano che stava bene, era deceduta da 2 giorni»

Il caso a Zagarolo, Fogliana Brini aveva 86 anni. La Asl: «Già avviata un’indagine interna»

Donna muore in ospedale fuori Roma, i figli lo scoprono per caso: «Ci dicevano che stava bene, era deceduta da 2 giorni»
di Massimo Sbardella
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 09:34

«Al telefono ancora ci dicevano che stava bene, ma mia madre era già morta. L'ho scoperto due giorni dopo, quando sono andato in ospedale. Pensavo dovesse uscire, invece era in un contenitore nero». Alessandro D'Ambrosi e la sorella Paola sono sconvolti mentre raccontano l'incredibile storia della mamma, Fogliana Brini, 86 anni. Dieci giorni fa, mentre si trovava presso la Rsa Turati di Zagarolo, aveva avuto un abbassamento dell'emoglobina per cui si rendeva necessaria una trasfusione. «Dovevamo portarla a Roma racconta Paola dove seguivano la sua patologia ma, risultata positiva al Covid, ci è stato detto che per la trasfusione dovevamo andare all'ospedale di Palestrina. Martedì ha fatto la sacca di sangue ed ha iniziato a stare meglio». «Anche io ero positiva prosegue e non potevamo vederla ma ci telefonavano per aggiornarci: mercoledì ci è stato detto che si stava stabilizzando, giovedì che stava meglio e, ha precisato il medico al telefono, sarebbe tornata alla Turati appena negativa».

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Paola e Alessandro erano più tranquilli.

La mamma nella Rsa si trovava bene. Fogliana era autonoma, in sedia a rotelle si spostava da sola nella struttura e, nonostante le patologie, il quadro clinico era regolare. «Venerdì scorso ricorda Paola un medico ci ha detto che, non avendo fatto l'emocromo che lui aveva prescritto, dovevamo aspettare ancora. Comunque mamma era vispa. Il sabato, non sentendo nessuno, alle 17.02 abbiamo telefonato. Una donna, credo un'infermiera, ci rassicura: in pronto soccorso la giornata è stata molto intensa ma mamma è stabile». È il sabato alle 17.02. La domenica dall'ospedale non arriva alcuna telefonata e, all'orario delle visite, Alessandro si reca in pronto soccorso. «Ho chiesto di vederla ma, quando mi hanno accompagnato nella stanza, il letto era vuoto. Ho pensato l'avessero riportata alla Turati senza dircelo invece, dopo un rapido controllo, l'incredibile notizia: sua madre è morta alle 21.40 di venerdì. Ma come: due giorni prima e nessuno ci ha detto niente?».

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Alessandro, che è consigliere comunale nella vicina Zagarolo, chiede di vedere la salma, ma non si può. Soltanto lunedì mattina gli viene mostrata la custodia nera in cui c'è la mamma. «Tutto questo è inaccettabile afferma - una donna di 86 anni può morire ma non si può calpestare così la dignità di una persona e dei suoi familiari». I due fratelli sono sconvolti. La rabbia si unisce al dolore, e lo amplifica. Erano così presenti nella vita di Fogliana che non possono darsi pace nel pensarla morta da sola, da due giorni, in quel sacco nero. «Voglio chiarezza e non mi fermo afferma determinato Alessandro ho presentato un esposto ai carabinieri». Dagli uffici del direttore generale della Asl, Giorgio Santonocito, la replica: «Sono state avviate delle verifiche interne. Di più non possiamo aggiungere». 

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