Diabolik, ecco come truffava i clan: interessi extra sui prestiti. La sera dell'omicidio doveva cenare con l'ex di Tamara Pisnoli

L'amico di Fabrizio Piscitelli spiega il movente del delitto: «Era arrogante e voleva troppi soldi»

Diabolik, ecco come truffava i clan: interessi extra sui prestiti. La sera dell'omicidio doveva cenare con l'ex di Tamara Pisnoli
di Valeria Di Corrado
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Venerdì 17 Marzo 2023, 06:36 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 11:24

«Diabolik è una bomba che cammina». Il suo amico fraterno albanese Petrit Bardhi (detto Titi) aveva previsto, già nel 2018, che prima o poi le "prepotenze" di Fabrizio Piscitelli gli sarebbero costate la vita. «Ha fatto i torti a mille persone lui. Lo faceva sempre... era troppo attaccato ai soldi - dice in un'intercettazione Bardhi - Era diventato molto fastidioso, metteva troppe multe (interessi, ndr) alla gente e questo non va bene per sempre». D'altronde anche il marito della figlia Giorgia Piscitelli spiega che il suocero voleva comandare su tutti ed era rispettato perché «aveva dietro molte persone», ossia gli Irriducibili della Lazio. Sentendosi forte di questo appoggio e dell'alleanza con gli albanesi, spesso si intrometteva nei contenziosi tra gruppi criminali per risolverli senza spargimenti di sangue, pretendendo in cambio il 50% delle somme contese. «Questo gioco glielo fai a uno, glielo fai a due, glielo fai a tre, glielo fai a quattro», osserva il genero di Piscitelli, lasciando intendere che prima o poi qualcuno te la fa pagare. Sempre Bardhi racconta che l'amico «ad Ostia mandava la cosa (la droga, ndr) solo a chi voleva» o si faceva dare dei soldi promettendo di restituire una somma maggiorata per poi spariva: «Lui li prende così, dicendo che li servono per un mese per lavoro e poi ti do di più e alla fine gli spegne il telefono». Insomma, «il "metodo Diabolik" non è per niente gradito e accolto nell'ambito delinquenziale», spiegano gli inquirenti nell'inchiesta che mirava a individuare i mandanti della sua uccisione.

«È STATO LUI AD AMMAZZARLO»

Lo conferma anche un altro amico, Raffaele Purpo, a cui Diablo aveva fatto da testimone di nozze. Riguardo i motivi del contrasto tra Piscitelli e Alessandro Capriotti (detto il Miliardero o il Furfante), Purpo spiega: «C'hanno i miliardi... te metti a fà quelle cose. Alla fine è ito ad ammazzà quello. Ahò, guarda, è stato lui. Chi te pensi, chi è stato? Eh, io lo sapevo... è stato lui ad ammazzà Diabolik. Te lo dico io. Non è stato lui materialmente, ma è stato lui». In realtà per Capriotti, inizialmente sospettato di essere uno dei tre mandanti dell'omicidio di Piscitelli, insieme a Giuseppe Molisso (detto Peppe) e Leandro Bennato (detto Bio), la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione. Ma quello che emerge dall'indagine della Squadra Mobile è che Diabolik, il giorno del suo omicidio, doveva riscuotere il debito da 300mila euro che Capriotti aveva con l'albanese Bardhi, nonostante quest'ultimo gli avesse detto di lasciar perdere perché ormai era stato parzialmente estinto. D'altronde nella sua stessa agenda è segnato: «appuntamento con Furfante». Tant'è vero che il 7 agosto 2019, prima di uscire dall'ufficio del suo commercialista Gianluca Ius, Piscitelli dice: «Devo andare via perché magari questo 30 me li porta».

E invece verrà ucciso, secondo la Dda, dal killer argentino Raul Calderon: individuato anche da un tatuaggio sul polpaccio destro. Purpo aveva cercato di fare da paciere tra Diablo e Capriotti: «Li avevo fatti parlà qua, a casa mia, perché Diabolik se voleva recuperà quei soldi di quella sòla che ha fatto lui, n'altra. E quello ha detto "Perchè te li devo dà a te?"». «Alla fine s'è rotto er c.. e nun j'ha... e ha fatto quello che doveva fa».

 

LA CENA IN BARCA AD ANZIO

Piscitelli, la sera del suo omicidio, era atteso ad Anzio per una cena in barca con Fabrizo Fabietti (il suo "socio alla pari" in affari di droga), Petrit Bardhi, Manuel Milano (l'ex compagno di Tamara Pisnoli, a sua volta ex moglie del calciatore Daniele De Rossi) e Alessandro Belli (uomo di stretta fiducia del Diablo e ultrà degli Irriducibili). Quest'ultimo, sentito a verbale dalla polizia, ha detto: «Fabrizio era un personaggio scomodo, tanto che io in diverse occasioni gli avevo detto di ritirarsi, di lasciar perdere tutto».

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