La api, la paura e la fine una soluzione che va bene a tutti. La stagione estiva è alle porte e per coloro che posseggono una seconda abitazione nei pressi di una località balneare arriva il momento di fare un “esame di controllo” completo sulle condizioni della casa per evitare di ritrovarsi “sorprese” poco piacevoli all’arrivo. Come è accaduto a Davide, nella sua dimora a Santa Marinella. L’uomo aveva udito un ronzio provenire dalla camera da letto, in particolare dal condizionatore. Lo "stupore" di ritrovarsi davanti ad una famiglia di 40mila api. Gli insetti, come spesso accade, avevano trovato un luogo chiuso dove potersi riparare dalle avverse condizioni meteo delle ultime settimane, non favorevoli alla loro riproduzione.
«Non è stato difficile individuare il nido», spiega al Messaggero l’esperto Andrea Lunerti, intervenuto ieri per rimuovere la famiglia di api. «Abbiamo aperto una cavità e compreso che le api erano entrate dal cavo della corrente nello split del condizionatore, non chiuso correttamente.
Quali sono le misure da adottare per prevenire il fenomeno?
«Quando ci dirigiamo presso le nostre secondo abitazioni estive è sempre opportuno dare uno sguardo e controllare che non vi siano insetti volanti che entrano ed escono dalle cabine e box dove spesso lasciamo attrezzi ed oggetti “marini”. Bisogna aprire le utenze di acqua e luce e verificare la presenza di eventuali nido. È necessario avere un comportamento calmo. Se lo facciamo con irruenza, lo spostamento d’aria genera un allarme ed un attacco da parte della colonia. L’ispezione va eseguita bene e con prudenza, soprattutto per la salvaguardia dei più piccoli».
«E’ sempre consigliato rivolgersi ad esperti e mai al “fai da te”. Le api si nascondono facilmente all’interno di cavità e gli spray insetticida potrebbero trasformarsi in un ipotetico pericolo e non essere la soluzione (definitiva) al problema». Dunque, attenzione agli armadi, agli scaffali e ai contatori.