Allenatore aggredisce l'arbitro, stop alla partita tra baby calciatori Setteville Caserosse-Virtus Pionieri

Carabinieri in campo dopo un cartellino rosso e partita sospesa

Allenatore aggredisce l'arbitro, stop alla partita tra baby calciatori Setteville Caserosse-Virtus Pionieri
di Elena Ceravolo
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 22:36 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 09:49

Stop alla partita e carabinieri in campo. È finito così domenica mattina l’incontro di calcio under 15 tra Asd Setteville Caserosse e Virtus Pionieri valevole per il campionato della categoria giovanissimi provinciali. A chiamare le forze dell’ordine l’arbitro, 19 anni: «Sono stato minacciato e spintonato dall’allenatore della Virtus». L’uomo, secondo una prima ricostruzione, si era alzato dalla panchina e aveva “invaso” il campo per soccorrere uno dei suoi calciatori caduto durante un’azione di gioco e quando il giudice di gara ha alzato il cartellino giallo per ammonire quell’ingresso, non consentito senza autorizzazione, sarebbero arrivati insulti tanto da far scattare anche quello rosso. A questo punto l’allenatore si sarebbe avvicinato con tono minaccioso fino a mettergli una mano in faccia con tanto di spinta.

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È successo alla stadio Cardinal Dell’Acqua di via Carunchio, “casa” della Asd Setteville Caserosse che domenica la partita l’ha vinta a tavolino proprio per il comportamento della panchina avversaria giudicato scorretto: 3 a 0. Non era ancora finito il primo tempo. «Stavamo già vincendo per 2 a 0 quando è accaduta questa cosa – ha detto il presidente del Setteville Caserosse, Mario Pacca -.

Capisco che la reazione di correre in soccorso del giocare può essere stata involontaria, anche se parliamo di un normale scontro in gioco. Ma le regole sono le regole e non è consentito entrare in campo se non si è autorizzati dall’arbitro. Se poi prendi il giallo e sai che effettivamente ci sta, non è proprio il caso di alzare la tensione. Tanto che anche le famiglie dei suoi giocatori dagli spalti cercavano di calmarlo, gli dicevano di finirla lì». Poi c’è anche l’aspetto educativo: «Non è bello che per una questione tutto sommato non grave i ragazzi abbiano dovuto vedere arrivare in campo i carabinieri, abbiamo la responsabilità di educarli allo sport, tanto più in un’età delicata come questa. Invece di smorzare i toni li ha ulteriormente alzati».

PAURA E GARA SOSPESA

Certo è che il giovane arbitro si è spaventato e ha ritenuto di essere in pericolo, quindi non solo ha fatto scattare i tre fischi per chiudere la partita, ma ha anche chiamato le forze dell’ordine. Intanto l’allenatore, dopo quell’epilogo movimentato, è andato via lasciando l’impianto sportivo. Magari pensava che la questione fosse finita lì, con l’espulsione e la relativa squalifica, anche perché non c’era stato nessun tipo di colluttazione. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Tivoli che hanno identificato i presenti e raccolto le testimonianze. La questione ora potrebbe andare avanti solo se l’arbitro deciderà di presentare formale denuncia, cosa che fino a ieri sera non aveva fatto. Di sicuro i ragazzini che hanno assistito alla scena sono rimasti scossi: «Abbiamo visto arrivare due pattuglie dei carabinieri – ha detto uno dei genitori che aspettava la partita successiva - sono poi entrati negli spogliatoi. Uno spettacolo non bello per dei ragazzini che si allenano e fanno anche tanti piccoli sacrifici per portare avanti una sana attività sportiva e che sono appassionati del gioco del calcio».

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