Roma, tributo ad Amelia Earhart: all’Aeroporto dell’Urbe il ricordo della prima donna a compiere sola il giro del mondo in aereo

L’evento organizzato dal Club Zonta. Appuntamento per domani alle 10.45 in via Salaria, 825

Amelia Earhart
di Alessia Perreca
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Venerdì 24 Marzo 2023, 22:01 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 20:55

Era il 21 Maggio del 1932. Ben 91 anni fa, quando  Amelia Earhart, fu proclamata la prima donna aviatrice ad attraversare, in solitaria, l’Oceano l’Atlantico. Per celebrare la sua impresa ( non fu certamente l’unica) e rivivere la forza, il coraggio e la perseveranza di una donna che saputo sfidare e superare i pregiudizi dell’epoca, nella giornata di domani - a partire dalle 10.45 - presso l’aeroporto dell’Urbe - in via Salaria 825 - lo Zonta Club Roma 1 ha organizzato un evento per ricordare la figura dell’aviatrice statunitense scomparsa, in circostanze misteriose, nel 1937. All’iniziativa saranno presenti le donne del Club e l’Ambasciatrice, Zelinda Legge; Sabrina Papa, prima allieva pilota italiana non vedente e le Consigliere (Iv) nel Municipio III, Marta Marziali e Francesca Leoncini. Lo Zonta Club nasce con l'intento di migliorare le condizioni dell'universo femminile nella società. Con l'opportunità di borse di studio per finanziare i progetti delle donne in ogni settore lavorativo.

 

“Per lo spirito pionieristico che ha sempre caratterizzato le sue imprese e per il coraggio con cui le ha compiute, Amelia Earhart è diventata fonte di ispirazione per migliaia di persone in tutto il mondo.

Un grande esempio di empowerment femminile e di come sia possibile, grazie alla tenacia e determinazione, superare i propri limiti. La ricordiamo quindi per la straordinaria tempra e per la sua idea, quasi rivoluzionaria per l’epoca, di ridefinire la figura femminile al di là di stereotipi e luoghi comuni”, hanno dichiarato in una nota congiunta, Marziali e Leoncini.

Amelia Earhart, i record di un’aviatrice

Le foto in bianco e nero la ritraggono con i capelli corti e quel sorriso di chi ce l’ha fatta a superare sfide e preconcetti secondo cui una donna non avrebbe mai avuto la capacità di raggiungere determinate imprese. Invece lei, Amelia Earhart, di imprese e sogni ne ha realizzati. Nasce il 24 Luglio del 1897, siamo ad Atchison, in Kansas  e sin da bambina aveva dimostrato la sua passione per il volo. Un carattere forte, ribelle ed uno spirito avventuriero. Come nel 1904, quando all’età di sette anni, insieme all’aiuto di suo zio, Amelia costruì una rampa e, a bordo di un aeroplano fatto con una cassetta di legno, decollò e si lanciò nel vuoto. Un atterraggio terribile, senza alcuna conseguenza grave, ma con una certezza ben chiara: il desiderio di Ameliè era quello di volare. Il suo primo aeroplano lo vide alla fiera dello Stato dell’Iowa a Des Moines, dove si era trasferita insieme ai suoi genitori. Dopo il diploma ottenuto nel 1916, iniziò a lavorare a Toronto, in Canada, per la Croce Rossa mentre proseguiva i suoi studi nel campo della medicina. Non era però affatto convinta del percorso alla Columbia University. Nel 1920, la visita al campo di volo di Long Beach, e la sua prima esperienza sopra un aereo, le fecero capire la strada da percorrere. Decise quindi di lavorare sodo per riuscire a pagarsi le lezioni di volo. E per essere al pari degli altri piloti maschi - anche dal punto di vista dell’aspetto - decise di tagliarsi i capelli corti e di indossare il giubbotto da aviatore. Lasciandosi alle spalle stereotipi e discriminazioni di ogni genere.

La svolta arrivò nel 1928, quando accettò la proposta - del suo futuro marito, l'editore George Palmer Putnam - di compiere il volo transatlantico a bordo di un biplano. Il sogno di  attraversare in volo l’Atlantico - in solitaria - divenne ben presto realtà. Tanto da consacrarla come la prima donna pioniera della storia dell’aviazione. Partita - da sola - dall’isola canadese di Terranova e atterrata a Londonderry, nell’Irlanda del Nord, dopo quasi 15 ore di volo. Ma le imprese non erano finite qui: nel 1934, sempre in solitaria, sorvolò il Pacifico, dalle Hawaii fino alla California. Negli anni successivi aveva conquistato 16  primati mondiali. Ma a fermare le sue imprese un incidente mentre realizzava il suo desiderio più grande: il giro del mondo. Era il 2 Luglio del 1937, avrebbe compiuto quarant’anni. Insieme a lei, il copilota Frederick Noonan. I sogni di Amelia si arrestano mentre tentava di raggiungere l’isola di Howland, nel Pacifico.

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