Al via le serate salentine a suon di "pizzica", la prima di una serie di appuntamenti culturali che si svolgeranno su tutto il territorio capitolino per andare “alla riscoperta delle origini”. Le iniziative coinvolgeranno le singole comunità trapiantate da anni nella capitale che hanno fuso, la cultura, le tradizioni e l'arte, dei paesi di origine con quella romana. Il primo appuntamento è stato organizzato al Nuovo Salario da Antonio Russo presidente dell’associazione “Salento nostro”, salentino doc trapiantato a Roma, che negli anni si è specializzato nel settore della promozione culturale, turistica ed enogastronomica “pugliese” nel mondo, facendo da collante tra la capitale e il Salento.
Premiato anche nella Sala del Carroccio in Campidoglio in occasione dell’assegnazione del premio Dolmen e del convegno sul tema "Terre Amare del Salento". «La pizzica nasce come musica terapeutica fatta suonare dagli uomini all'interno delle case (o nelle piazze) per liberare le “pizzicate” dal morso della taranta (termine salentino per indicare la tarantola, ndr) che aveva la “fama” di pizzicare le donne sotto le vesti durante il periodo della mietitura - spiega Antonio Russo - ogni anno a Melpignano in Puglia va in scena il concertone della Taranta il festival di musica popolare tra i più importanti del mondo, quest'anno la data sarà il 26 agosto e il maestro concertatore sarà Fiorella Mannoia». Presenti nella serata ospiti illustri tra cui il consigliere dell’assemblea capitolina e presidente della commissione lavori pubblici Antonio Stampete, l’artista e scultore salentino trapiantato a Roma Salvatore Bianchini che ha esposto le sue opere da via Margutta a Roma, a Venezia, Zurigo, al Lussemburgo, a Berlino, a Barcellona, Parigi, New York e recensito più volte da Vittorio Sgarbi.
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