Red carpet per i documentari d'Argento

Parterre di vip alla consegna dei Nastri ai registi Riccardo Milani e Kasia Smutniak

Da sinistra, Kasia Smutniak, Domenico Procacci e Marella Bombini ai Nastri d'Argento
di Lucilla Quaglia
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 21:28


Polvere di stelle. Al ristorante del cinema Barberini viavai glam per il parterre dei Nastri d’Argento dedicati ai documentari. Tra le prime ad apparire la bellissima Kasia Smutniak, in elegante tailleur pantalone grigio dal taglio maschile, mocassini neri bassi e capello corto tirato indietro. Senza un filo di trucco. Davvero chic. Con lei c’è il marito Domenico Procacci e la coautrice del suo docu Marella Bombini. Perché l’attrice vince con “Mur”, viaggio tra Polonia e Bielorussia nel lungo tratto di confine che impedisce il passaggio ai migranti. «Non credevo - dice la neo regista - che mi avrebbe colpito così tanto girare questa opera». E intanto arrivano Beppe Fiorello con la bella e volitiva consorte Eleonora Pratelli. Pioggia di flash. Ecco Riccardo Milani, in total black, l’altro vincitore con “Io, noi e Gaber”: sono loro, Milani e Smutniak, i film dominatori dei Nastri d’Argento Documentari 2024, assegnati dai giornalisti cinematografici italiani. E prosegue lo struscio glam. Appare Mario Martone, vincitore con “Laggiù qualcuno mi ama”, dedicato a Massimo Troisi e con “Un ritratto in movimento.Omaggio a Mimmo Jodice”. Il regista è scortato dalla moglie sceneggiatrice Ippolita Di Majo.

Ecco i cineasti Nicolangelo Gelormini e Andrea Andermann e Beppe Convertini, in giacca a quadri, che saluta Franco Mariotti, il giovane attore Jacopo Olmo Antinori e Giuliano Ferrara. Segue la moglie, Anselma Dell’Olio, con l’interprete del suo film, “Enigma Rol”, Lorenzo Acquaviva. Ci sono l’avvocato Giorgio Assumma, il produttore Andrea Occhipinti e poi Giampaolo Letta e Paola Mainetti. E si passa in premiazione. Tra i tanti riconoscimenti, omaggi anche a “Roma, santa e dannata”, il viaggio nelle notti romane di Roberto D’Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì, e al film di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi “Un altro domani”, sulla violenza contro le donne indagata anche attraverso le voci degli uomini. E poi Nastro d’Argento a Monica Bellucci, che però non è presente, protagonista dell’anno per l’intensa interpretazione di “Maria Callas: Lettere e Memorie”. «In selezione un panorama di temi, storie e personaggi - ricorda Laura Delli Colli, presidente Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani - che non dimentica il passato ma neanche la storia recente con un particolare sguardo all’attualità». Applausi.

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