Regione, Zingaretti chiude la giunta: Di Berardino assessore al Lavoro

Regione, Zingaretti chiude la giunta: Di Berardino assessore al Lavoro
di Simone Canettieri
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Giovedì 5 Aprile 2018, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 19:32

Nicola Zingaretti chiude la giunta regionale e soprattutto il balletto che si era creato dentro Leu. Il governatore del Lazio ha nominato Claudio Di Berardino, ex segretario della Cgil di Roma e del Lazio, assessore al Lavoro.

Zingaretti rompe così lo stallo che si era creato dentro Leu per indicare il nome. «Preso atto della dialettica ancora aperta credo vada fatto un passo avanti per garantire la piena operatività della giunta». Da qui la nomina del sindacalista «che garantirà un eccellente lavoro».

Mano tesa dunque del presidente della Regione a LeU. Il nome di Di Berardino era stato indicato dall'unico consigliere del partito di Pietro Grasso eletto alla Pisana. La casella dell'assessorato al Lavoro, assegnata a Liberi e Uguali, era vacante da giorni a causa della posizione non unitaria delle diverse anime del partito di Pietro Grasso.

«Considerando il contributo di Liberi e Uguali alla campagna elettorale e preso atto della dialettica ancora aperta per un contributo possibile alla squadra di governo della Regione - afferma in una nota Zingaretti - credo vada fatto un passo in avanti. Nel rispetto delle prerogative proprie del presidente, e per garantire la piena operatività al governo della Regione, ho deciso quindi di nominare Claudio Di Berardino nuovo assessore regionale con deleghe al Lavoro e alla Difesa dei diritti. Sono convinto che la storia, l'autorevolezza e la forte personalità di Claudio garantirà un eccellente lavoro e favorirà il rilancio di uno spirito unitario dell'alleanza e della Giunta». Da LeU erano arrivati a Zingaretti due nomi: quello di Piero Latino e quello di Paolo Cento, ma l'unico consigliere regionale eletto, Daniele Ognibene, aveva avanzato la proposta appunto dell'ex numero uno della Cgil a Roma. 

«Io ho tenuto la delega allo Sport, rimettendolo al centro assieme alla Cultura. Al secondo mandato era giusto prendermi delle deleghe che possono anche attraverso la presidenza avere una grande autorevolezza», ha poi detto ai microfoni di Radio Radio Zingaretti.

«Oggi ho ribadito il mio sostegno alla giunta Zingaretti e sono felice dei primi risultati raggiunti», ha scritto il consigliere regionale di Leu su Facebook. Ognibene cita «l'elezione del presidente Daniele Leodori, dei vice-presidenti Adriano Palozzi e Devid Porrello e dei segretari Michela Di Biase, Gianluca Quadrana e Daniele Giannini. La politica del Fare. Auguro a tutti loro, a tutti noi - conclude - di poter lavorare con grande serenità e sinergia nell'interesse della Regione tutta».

«I migliori auguri di buon lavoro a Claudio Di Berardino, nominato dal Presidente Zingaretti assessore al lavoro. La sensibilità sociale e la storia politica e sindacale di Claudio sono una garanzia unitaria per la sinistra e un capitale prezioso per affrontare le sofferenze economiche e sociali nel Lazio». Così in una nota Stefano Fassina, deputato di LeU.

«I migliori auguri di buon lavoro a Claudio Di Berardino, nominato oggi dal presidente Zingaretti assessore regionale al Lavoro e alla difesa dei diritti». Così, in una nota, la segreteria della Cgil di Roma e del Lazio. «Le competenze di Di Berardino in materia - continua la nota - sono una garanzia e rappresentano una risposta della giunta regionale alla necessità di imprimere una svolta nella gestione delle tante vertenze che coinvolgono il territorio, rilanciando il ruolo di un assessorato strategico a favore dei cittadini del Lazio.

Ci auguriamo che l'autonoma scelta maturata dal presidente Zingaretti contribuisca a unire la maggioranza regionale, rendendo possibile, da subito, la piena operatività della giunta». «Come dimostrano le varie vertenze aperte nel territorio e acuitesi in questi giorni - conclude la nota - la priorità sarà quella di definire una legge regionale che disciplini gli appalti, vera e propria piaga che contribuisce a ingenerare insicurezze tra i cittadini oltre che a ridurre salari e diritti dei lavoratori». 

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