Schianto sulla Togliatti, si costituisce
il terzo uomo fuggito dopo l'incidente

Schianto sulla Togliatti, si costituisce il terzo uomo fuggito dopo l'incidente
di Marco De Risi e Paola Vuolo
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Giovedì 12 Dicembre 2013, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 10:00

finita anche la caccia al terzo passeggero dell’Audi TT, Emanuele, 32 anni, il giovane che i testimoni avevano visto scappare insieme alle due ragazze dopo lo schianto alla fermata dell’autobus, stato rintracciato. Questione di ore e si presenterà spontaneamente nella sede dei vigili urbani del V gruppo, probabilmente per lui scatterà la denuncia di omissione di soccorso. Gli investigatori avevano già il suo nome, ma Emanuele sembrava svanito nel nulla, poi due giorni fa, il primo contatto telefonico con un agente della municipale.

LA TRATTATIVA

Il giovane ha parlato con un agente della polizia municipale dicendo che era scappato perché aveva paura. Il vigile gli ha fatto capire che nascondendosi peggiorava solo la sua posizione. Una trattativa serrata, durata un paio di giorni, poi ieri sera nell’ultima telefonata Emanuele ha promesso: «Verrò al comando, racconterò tutto quello che è successo».

Si chiude con lui questa indagine sull’auto pirata che sabato scorso ha travolto e ferito 5 persone alla fermata dell’autobus sulla Palmiro Togliatti. Nella macchina con Emanuele c’erano Ioanel Diplescu, romena, 25 anni, che era alla guida e la sua amica Jessica. La macchina, Ioanel, l’aveva chiesta in prestito al suo fidanzato, lei non ha la patente. La romena voleva fare solo un giro con i suoi amici, ma per un soffio non ha provocato una strage. All’incrocio con la Palmiro Togliatti ha perso il controllo dell’auto, è finita prima contro due macchine, poi è piombata sulle persone che aspettavano l’autobus. Urla e sangue, i ragazzi sono scappati, i testimoni li hanno visti correre in direzioni opposte.

I vigili hanno subito scoperto chi era il proprietario dell’auto, il padre del fidanzato di Ioanel. Ma il giovane ventitreenne di Sacrofano all’inizio cerca di sviare le indagini per aiutare la sua ragazza, dice che l’auto gli è stata rubata mentre lui era a Tivoli, a casa di Ioanel. Una versione poco credibile per i vigili. La mattina dopo il ragazzo entra nella caserma dei carabinieri di Sacrofano e racconta la verità. Dice che ha mentito per coprire la sua fidanzata e che è stata lei a pregarlo di simulare il furto. Il giovane è stato denunciato per favoreggiamento.

L’ARRESTO

Ioanel viene trovata due giorni dopo a casa del fratello, finisce ai domiciliari. Lei racconta però che è stato il fidanzato a dirle di non tornare nell’appartamento di Tivoli, e di restare nascosta per un po’. La romena ammette tutto, e fa il nome dell’amica che era in macchina con lei, Jessica, ma dice di non conoscere il ragazzo. È Jessica che mette i vigili sulle tracce di Emanuele, la ragazza viene bloccata alla Garbatella, e racconta tutto. Jessica dovrà rispondere di omissione di soccorso.

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