Simona è precipitata dal suo palazzo: da chiarire se qualcuno l'ha spinta

Simona Riso
2 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Novembre 2013, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 07:58

Simona Riso sarebbe morta dopo essere precipitata nel cortile del palazzo in cui viveva, in via Urbisaglia, a Roma: il nuovo orientamento della procura della capitale alla luce del sopralluogo fatto oggi dal pm Attilio Pisani, che procede per omicidio volontario contro ignoti, nella casa della ragazza e sul luogo dove è stata trovata morta. Ma è da chiarire se sia stata spinta, se si sia buttata o sia caduta accidentalmente. La giovane era stata trovata agonizzante mercoledì scorso nel cortile del palazzo e deceduta poche ore dopo nell'ospedale di San Giovanni dove aveva dichiarato di essere stata violentata.

Numerosi gli aspetti da chiarire sulla morte di Simona: quello che inizialmente sembrava compatibile con un suicidio si è poi trasformato, dopo l'autopsia, in un'ipotesi di omicidio. Anche se l'accertamento autoptico ha escluso segni di violenza sessuale e segni di difesa, il tipo di fratture riportate da Simona fa propendere per l'ipotesi del delitto.

La nuova pista seguita dagli inquirenti è basata su alcuni graffi riscontrati sul corpo di Simona e giudicati compatibili con un impatto con gli arbusti del cortile durante una caduta. Per gli inquirenti, che continuano a non escludere alcuna pista, a cominciare da quella dell'aggressione, si tratterebbe ora di accertare da dove sia precipitata la donna di 28 anni, considerato che abitava al pian terreno, e da cosa sia stata causata la caduta.

Secondo gli inquirenti le circostanze della morte di Simona Riso sarebbero circoscritte all'ambito in cui viveva, quindi non sarebbe stata trascinata nel cortile, e ad un arco di tempo che va dalle 4.45, ora in cui sentì la madre al telefono, e le 7, quando è stata trovata agonizzante. Un ambito che sembra confermato anche dall'esame dei video delle telecamere a circuito chiuso della zona, dai quali non sarebbero emersi movimenti sospetti.

Al vaglio del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e del sostituto Pisani c'è anche l'assunzione di farmaci da parte della giovane, in particolare di un potente ansiolitico del quale, nell'appartamento, sono stati trovati una confezione e la relativa prescrizione. Un quadro più completo si potrà avere quando saranno terminati gli esami tossicologici e quelli sulle tracce organiche trovate sulla maglietta che indossava.