Scuola, studenti in piazza dalle 9: oggi comincia l'autunno caldo

Scuola, studenti in piazza dalle 9: oggi comincia l'autunno caldo
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 11 Ottobre 2013, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:32
L'autunno caldo degli studenti entra nel vivo oggi con il corteo che partir alle 9 da piazza della Repubblica.

I presidi romani però non stanno a guardare e prendono le contromisure, annunciando un giro di vite sulle sanzioni per gli alunni che parteciperanno alle occupazioni dei licei, previste, a sentire i collettivi, già a partire da fine mese. A scendere in piazza oggi sono gli studenti dei licei e delle università riuniti dietro allo slogan «Non c'è più tempo». Le rivendicazioni sono quelle di sempre: il rifinanziamento dell'istruzione pubblica, una legge nazionale per il diritto allo studio e il welfare studentesco, lo stop ai fondi alle scuole private. La manifestazione è stata convocata da una manciata di sigle - Uds, Rete degli studenti, Udu, fino a singoli collettivi delle scuole - e partirà da piazza della Repubblica per poi sciogliersi attorno all'ora di pranzo in viale Gobetti.



LA PROTESTA

Un antipasto di manifestazione si è visto ieri pomeriggio alla stazione Termini, dove è andato in scena un flash mob durante il quale alcune decine di studenti hanno scritto su dei teli giganti cosa vogliono dalla scuola del futuro. Idee, spiega Daniele Lanni, portavoce della Rete degli studenti medi, che saranno al centro della mobilitazione di oggi. «Saremo in piazza per chiedere di essere ascoltati. E soprattutto per chiedere investimenti seri e una riforma strutturale del sistema scolastico». Gli organizzatori del corteo promettono che «siamo solo all'inizio» e che fino a dicembre ci saranno manifestazioni a tamburo battente, ogni settimana. Già fissata la data della prossima: sabato 19. E un'altra potrebbe essere organizzata per il 25 o 26 del mese. Anche gli insegnanti sono sugli scudi. Dopo la protesta della settimana scorsa sotto la sede della Regione Lazio promossa dal Coordinamento precari, l'Unione sindacale di base si prepara allo sciopero generale proclamato per il prossimo 18 ottobre. E in questi giorni si susseguiranno una serie di flash mob. La staffetta di proteste partirà oggi con un'iniziativa al Colosseo intorno a mezzogiorno.



SANZIONI IN ARRIVO

Più che le dimostrazioni di piazza, sono le occupazioni degli istituti a preoccupare i presidi. I collettivi studenteschi prevedono la prima ondata nell'ultima settimana di ottobre. I dirigenti scolastici però non rimarranno indifferenti. Non è un caso se tra dieci giorni, il 22 ottobre, si riunirà un'assemblea straordinaria dell'Associazione presidi con all'ordine del giorno proprio le misure da adottare in caso di "blitz" da parte degli studenti. «Fino ad oggi a Roma non esisteva un regolamento unico valido per tutti i licei - spiega Mario Rusconi, presidente dell'organizzazione - ma ogni consiglio d'istituto agiva in modo diverso, chi con eccessiva leggerezza, chiudendo un occhio nei confronti dei ragazzi, chi con troppa rigidità. L'obiettivo quindi è quello di unificare i comportamenti delle scuole romane per dare vita ad un'azione comune». Come combattere le occupazioni? Il primo passo, secondo l'Assopresidi, è dare la possibilità ai ragazzi di organizzare la didattica alternativa, la cosiddetta autogestione. Ma se la "prevenzione" non dovesse funzionare, allora ecco la linea dura: «Le pene per gli alunni che compiranno azioni illegali contro le scuole - spiega ancora Rusconi - vanno dai provvedimenti amministrativi come una bocciatura per il voto in condotta fino alla denuncia nel caso in cui gli istituti riportino danneggiamenti. Perché è giusto far capire ai ragazzi che occupare è sbagliato e che non è certo questa la via migliore per esprimere una protesta».
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