Roma, operata a cuore aperto a 97 anni: intervento record al Gemelli

Roma, operata a cuore aperto a 97 anni: intervento record al Gemelli
di Raffaella Troili
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 07:58
A quasi 100 anni sotto i ferri. Per un intervento a cuore aperto, salvavita, a una valvola cardiaca. E il giorno dopo, come nulla fosse: «Dottore a me sembra di non aver subito nessuna operazione, ho solo fatto qualche incubo al risveglio». Sotto i ferri era finito prima il fratello, due anni fa, ma aveva appena 91 anni e un problema alle coronarie. Egittologo, sempre in viaggio, venne operato al Policlinico Gemelli e in quell'occasione l'equipe dell'Unità operativa di cardiochirurgia del professor Massimo Massetti si accorse che la sorella, venuta a trovarlo, colta, attiva e indipendente, allora 95enne, era un po' affaticata. «Le facemmo degli esami, la valvola aortica cominciava ad essere un po' stenotica - spiega Massetti, ordinario di Cardiochirurgia all'Università Cattolica - Guardi signora, la misi in guardia, che tra un po' se vuole continuare a viaggiare dobbiamo intervenire. Lei sul momento non ne volle sapere. Poi a settembre 2016 al controllo del fratello si presentò anche lei: «Non respiro più, non vivo più, aiutatemi».
La signora, nata nel 1920, aveva sviluppato una grave malattia della valvola aortica (stenosi valvolare aortica serrata). «Aveva affanno, le mancava il respiro dopo sforzi minimi. Ed era motivata a risolvere il problema». Una sfida. Anche per gli specialisti. «Le soluzioni erano o l'intervento chirurgico o la tecnica percutanea TAVI, che purtroppo anche se indicata per gli anziani non era possibile dato che la valvola aortica era massimamente calcificata». L'anziana è stata assistita dall'equipe del professor Filippo Crea, ordinario di Cardiologia e direttore del Polo di scienze cardiovascolari all'interno del Percorso clinico delle valvulopatie. E il delicato intervento eseguito con una tecnica micro-invasiva che comporta un'incisione di 2 cm sul torace, usando tecnologie innovative tra cui la sala operatoria ibrida.

L'UMORISMO DELLA NONNINA
La nonnina di 97 anni non ha più fiatone e affanno, ha superato brillantemente l'intervento e dopo una settimana di degenza e un periodo di riabilitazione, è tornata a casa in salute. «Le è stata impiantata una protesi biologica che dura in media 10/15 anni. Signora, se tutto andasse bene la rioperiamo», le ha detto Massetti e lei con humor: «Valuteremo se sarò ancora in queste condizioni». «Questo approccio - ancora Massetti, che è a San Pietroburgo per esportare il modello Gemelli (gestione pazienti e diffusione delle tecnologie microinvasive) - è stato realizzato sulla paziente come un sarto confeziona un abito su misura e il limite d'età superato grazie alla grande collaborazione di tutti gli specialisti». «L'invecchiamento della popolazione italiana - commenta Antonio Rebuzzi, direttore dell'Unità intensiva cardiologica del Gemelli - richiede continue sfide».