Roma, lite nel traffico, picchia automobilista e viene condannato: lui è un ex pugile campione degli anni 70

Roma, lite nel traffico, picchia automobilista e viene condannato: lui è un ex pugile campione degli anni 70
di Marco Carta
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Sabato 24 Giugno 2017, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 09:37
«Sono invalido, gli ho dato solo una spinta». Si è presentato in un'aula di tribunale dinoccolato e vistosamente claudicante per rispondere dell'accusa di lesioni. Ma per tutta la durata dell'udienza, il 71enne Mario Romersi, ha tenuto nascosto il suo segreto. Era stato rinviato a giudizio per aver dato un pugno ad un uomo di 48 anni dopo una banale lite da strada. Ma di fronte al giudice ha spiegato di non essere fisicamente in grado di compiere un gesto del genere. «Non vede? Non riesco nemmeno a muoverlo questo braccio», ha detto per provare la sua innocenza. Senza però rivelare mai la sua vera identità.

IL CURRICULUM
Perchè dietro quell'apparente e innocuo vecchietto dall'accento romanesco, che di professione fa il macellaio, si nascondeva in realtà un ex pugile professionista molto amato. Una delle stelle della boxe nazionale del dopoguerra, un concentrato di forza e precisione, cresciuto sotto i sapienti insegnamenti dell'allenatore americano Steve Klaus e apprezzato anche dal leggendario campione mondiale dei pesi medi Carlos Monzon, che per anni lo impiegò come sparring partner. Gli amici di vicolo Moroni, dove Romersi è nato è cresciuto, lo chiamavano l'Animale di Trastevere, per il suo destro violentissimo, con cui nel 1976 era riuscito a diventare campione italiano pesi medi. Un colpo che il 49enne Luca G. ha potuto, suo malgrado, saggiare in strada, riportando lesioni guaribili in 23 giorni.

I FATTI
Un tamponamento tra auto che si è concluso con una scazzottata a senso unico. Di sicuro, se Luca lo avesse saputo prima, le cose sarebbero andate diversamente quel 28 settembre del 2012, il giorno dell'incidente in via Druso, vicino a Porta Metronia, quando, credendo di essere stato tamponato, scende dalla sua Opel Astra per verificare gli eventuali danni. Cosa sia accaduto dopo l'urto è difficile da capire. Di sicuro fra i due vola qualche parola di troppo a cui Mario Romersi reagisce senza troppi fronzoli: un gancio diretto alla mascella che fa finire a terra immediatamente l'uomo. Il destro di Romersi, malgrado l'età e gli acciacchi, «sono stato operato all'anca», è secco, preciso e al tempo stesso violento.

AL TAPPETO
E Luca G., nonostante lo superi in altezza di oltre 20 centimetri, crolla senza esitazioni sulla strada come un pugile al tappeto. «Sono caduto a terra battendo la testa sull'asfalto. Ho perso la conoscenza per qualche minuto», si legge sul verbale della Polizia Municipale. Nei fatti è un vero e proprio ko. Un tempo Romersi, difeso dall'avvocato Fabrizio Gallo, avrebbe alzato i guantoni in segno di vittoria, come fece per ben 26 occasioni, nei suoi 34 incontri complessivi tra le fila dei professionisti. Invece, questa volta cerca di rimediare, aiutando l'uomo a rialzarsi da terra. Un gesto di clemenza, che però non gli ha impedito di ricevere prima la denuncia dall'automobilista, poi la condanna a due mesi per lesioni, inflitta ieri dal giudice monocratico. «Volevo dargli una spinta per allontanarlo» si è giustificato Romersi. Invece il campione ha colpito ancora. L'Animale di Trastevere non perdona.