Roma, sequestrato il centro sociale Corto Circuito: «Gravi abusi»

Roma, sequestrato il centro sociale Corto Circuito: «Gravi abusi»
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Giovedì 13 Ottobre 2016, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 15:57

Sequestrato e sgomberato all'alba il centro sociale Corto Circuito Corto Circuito, in via Filippo Serafini 57, a Cinecittà. Si tratta di  di tre distinti decreti di sequestro preventivo emanati dalla magistratura romana «a fronte di gravi abusi compiuti all'interno dell'area del centro sociale Corto Circuito», da oltre 25 anni punto di riferimento del mondo degli attivisti. Accertamenti anche sugli allacci alle forniture elettriche. I provvedimenti, come rende noto la Questura di Roma che è entrata in azione insieme ai Carabinieri del comando provinciale di Roma e alla polizia locale della Capitale, sono stati emessi anche a seguito dei numerosi esposti della cittadinanza. 

L'iniziativa messa in atto dalle forze dell'ordine ha innescato la reazione degli attivisti: dopo aver sfilato per le vie del quartiere Don Bosco, bloccando le via Tuscolana e Palmiro Togliatti, il corteo degli attivisti e simpatizzanti del centro sociale Corto Circuito, si è fermato negli spazi sgomberati questa mattina per un'assemblea pubblica per decidere «le prossime tappe della mobilitazione». In piazza anche gli attivisti della rete Decide Roma, la Carovana delle Periferie, i sindacati di base e le reti di associazioni e spazi che in questi mesi si stanno mobilitando per la difesa degli spazi sociali e dei Beni Comuni urbani.

«Il Campidoglio non è stato coinvolto nelle operazioni di sgombero del centro sociale Corto Circuito. Questa mattina è stato eseguito un provvedimento dell'autorità giudiziaria che prevede la messa in sicurezza della struttura sulla base di diverse denunce dei cittadini: sono stati apposti i sigilli ad alcuni manufatti abusivi, tra cui una cucina ed una piccola betoniera per i lavori edilizi, oggetto di esposti da parte dei residenti vicino al centro sociale».

Lo fa sapere il Campidoglio. «Il rispetto della legalità resta prioritario per l'amministrazione, seppur riconoscendo il ruolo di aggregatore culturale e ricreativo che il centro sociale conduce da anni. Nei locali di 'Corto Circuitò l'autorità giudiziaria ha rilevato un profilo di rischio per l'incolumità delle persone che frequentano la struttura ma anche per chi vive attorno. Secondo quanto riferito, all'interno del centro sociale erano presenti vasche di fitodeputazione maleodoranti e insalubri, alcune strutture in legno e opere di coibentazione con balle di paglia e fieno che le autorità hanno giudicato pericolose. Inoltre, è stata contestata l'apertura abusiva di locali per la somministrazione di cibi e bevande - continua il Campidoglio -. La palestra ed il parco al centro restano utilizzabili: non sono state interessate dalle operazioni in quanto hanno finalità di interesse collettivo».

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