Roma, ragazzo morto per overdose ai Parioli, fidanzata sotto accusa: «Gli fornì la droga»

Roma, ragazzo morto per overdose ai Parioli, fidanzata sotto accusa: «Gli fornì la droga»
di Michela Allegri
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Venerdì 28 Settembre 2018, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:35

Sul petto aveva una scritta fatta con un pennarello - «Mi hai lasciata sola tutta la notte, mi vendicherò» - e accanto al suo letto, nella camera di un appartamento in viale di Villa Grazioli, ai Parioli, c'erano boccette di farmaci e metadone. Giuseppe De Vito Piscicelli, 22 anni, era morto per avere assunto una dose fatale. Ora, per quel decesso, la sua fidanzata Emma G., 23 anni, rischia di finire sotto processo per spaccio di metadone e morte come conseguenza di un altro reato. Il pm Mario Dovinola, titolare del fascicolo, ha chiuso le indagini a carico della ragazza, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio.

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IL DECESSO
I fatti risalgono allo scorso primo maggio. In tarda mattinata, la madre del ragazzo era entrata nella camera e aveva pensato che il figlio stesse ancora dormendo. Invece, il ventiduenne, appartenente a una nobile famiglia di origini napoletane, era morto. Emma era stata l'ultima a vederlo vivo. I due, entrambi con problemi di tossicodipendenza, si erano conosciuti in comunità. La ragazza, sentita come testimone, aveva raccontato agli inquirenti di aver tratteggiato la scritta per scherzo prima di lasciare l'appartamento, pensando che il fidanzato stesse dormendo. Il verbale era stato interrotto e la giovane era stata indagata.
Il ragazzo, dopo esser uscito dalla comunità, sembrava aver ritrovato un equilibrio. Su Facebook rispondeva così agli amici che, pochi giorni prima del decesso, gli chiedevano come si sentisse: «Fino a un mese fa stavo a pezzi, ancora ho i brividi, ma ne sto uscendo».
 

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