Roma, negozi comunali subaffittati a prezzi di mercato: gli intestatari intascano la differenza

Roma, negozi comunali subaffittati a prezzi di mercato: gli intestatari intascano la differenza
di Lorenzo De Cicco
2 Minuti di Lettura
Giovedì 18 Febbraio 2016, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 11:04


In centro storico, un negozio comunale su due controllato dai vigili è in subaffitto. Significa che gli intestatari delle licenze al Campidoglio pagano canoni irrisori ma poi intascano una corposa differenza grazie alle pigioni a prezzi di mercato pretese dai subaffittuari. Migliaia di euro che ogni mese vengono sottratti all'amministrazione comunale. È questo uno dei risultati più impressionanti del dossier che la Polizia locale consegnerà oggi al commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca. Ma nel report compaiono anche casi di cambi di destinazione d'uso (locali concessi ad associazioni che sono diventati esercizi commerciali), abusi edilizi, con negozi “raddoppiati” sfruttando l'abbattimento di pareti e porte, senza chiedere autorizzazione a chi di quegli immobili è il proprietario, cioè il Comune.
Gli agenti della Municipale, guidati dal comandante Raffaele Clemente, hanno appena concluso gli accertamenti in 35 locali. Altri 25 sono stati controllati ieri, tra via di Grotta Pinta, dietro largo Argentina, Borgo Pio e via Giolitti, accanto alla stazione Termini. Proprio la zona dell'Esquilino è stata la più controllata dai caschi bianchi. Ed è qui che la pratica dei subaffitti sembra essersi fatta sistema, con oltre 15 negozi che oggi ospitano attività commerciali diverse da quelle presenti nei contratti. Attività che spesso vengono gestite da stranieri. Come l'emporio cinese di via Giolitti 121, che oggi è un tutt'uno con il numero 123, grazie allo sfondamento della parete divisoria. Anche se i commessi asiatici spiegano che questi lavori «sono stati realizzati prima». Sempre su via Giolitti, c'è un locale che paga al Campidoglio 22 centesimi di affitto mensile (sì, «0,22 euro», riportano gli elenchi del Dipartimento Patrimonio) e che oggi è diventato un alimentari gestito da nigeriani. «Non siamo i proprietari», conferma il gestore, che però il prezzo del subaffitto proprio non lo vuole dire.

LAVORI NON AUTORIZZATI
Ma oltre al 50% dei subaffitti, nelle carte che oggi arriveranno sulla scrivania di Tronca compaiono anche altre irregolarità gravi. Dagli abusi edilizi ai canoni d'affitto mai aggiornati, alle attività aperte senza contratto. I titolari degli esercizi controllati hanno avuto tempo fino a martedì per presentare la documentazione sugli immobili. Oggi, il commissario tirerà le somme sulle prime ispezioni. E per gli abusivi potrebbero presto arrivare gli sgomberi.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA