Mistero del piede mozzato: indagini puntate su quattro tifosi scomparsi, ultrà in Procura

Mistero del piede mozzato: indagini puntate su quattro tifosi scomparsi, ultrà in Procura
di Adelaide Pierucci e Paola Vuolo
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Venerdì 14 Agosto 2015, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 13:54
Dieci nomi per risolvere il mistero del piede mozzato, su quattro in particolare si concentra l'attenzione degli investigatori. Una piccola lista nelle mani dei poliziotti della Mobile, un'esile traccia che potrebbe portare alla soluzione del giallo dell'Aniene. Sono i nomi di romani scomparsi da circa due mesi che potrebbero avere le caratteristiche dell'uomo a cui apparteneva il piede tatuato: italiano tra i 30,40 anni, quasi certamente un laziale, forse un ultrà, sull'arto ci sono impresse le scritte «SS Lazio irriducibili della curva Nord», «Oggi è un bel giorno per morire» e il pupazzetto simbolo degli ultrà Mister Enrich.



LE RICERCHE

Ieri sono stati ascoltati i familiari degli scomparsi e su quattro di loro soprattutto ora sono puntate le indagini. Di alcuni, i familiari hanno raccontato che avevano dei tatuaggi sul piede, ma non ricordano di che tipo, di altri dicono che erano tifosi sfegatati della Lazio e che forse «avevano anche dei tatuaggi», ma non ricordano bene. Di fatto nessuno ha dato indicazioni dettagliate e verranno sottoposti all'esame del Dna; solo dai risultati si potrà sapere se davvero il piede apparteneva a uno dei loro congiunti. Se i risultati dovessero essere negativi gli investigatori allargheranno le ricerche fuori dalla Capitale, verificando i nomi delle persone scomparse anche in Abruzzo, dove nasce l'Aniene.

Nei prossimi giorni in Procura verranno ascoltati anche esponenti del mondo degli ultrà, è possibile che rivelino situazioni utili alle indagini.



GLI INDIZI

Omicidio o incidente? Con il passare delle ore la pista dell'omicidio appare sempre più credibile, anche se gli investigatori non abbandonano ancora l'ipotesi dell'incidente. Da un primo esame autoptico risulta che il taglio all'altezza della tibia è netto, ma non nettissimo come quello di un fendente con amputazione in un colpo solo. Il taglio è piuttosto assimilabile a quello provocato da una sega, eventualmente elettrica.

L'arto è stato trovato martedì pomeriggio da un pescatore su una sponda del fiume Aniene, vicino alla Tangenziale. Il piede è rimasto in acqua pochi giorni, 3-4 al massimo, non era in putrefazione, cosa quasi impossibile se invece con il caldo afoso fosse rimasto in acqua per più tempo. I risultati dell'autopsia potranno dare risposte più certe sui tempi e sul tipo di taglio. Il giallo del fiume è per ora un bel rompicapo per chi indaga.

LE IPOTESI



In Procura non è stata ancora formulata l'ipotesi di reato, l'argine dell'Aniene è stato dragato di nuovo in cerca di altri resti umani. Ma non è stato trovato nulla. Allora come ci è finito quel piede? Se appartiene alla vittima di un omicidio è probabile che l'assassino abbia fatto a pezzi il suo corpo per impedirne l'identificazione e poi abbia buttato i resti nel fiume.

È anche possibile che l'uomo sia stato torturato prima di essere ucciso, ma se il piede è stato tranciato prima o dopo la morte, si potrà sapere solo dopo i risultati dell'autopsia. Dai tatuaggi appare chiaro che la vittima sia quasi certamente un italiano, ma l'assassino o gli assassini potrebbero anche essere stranieri, un corpo fatto a pezzi fa pensare alla ferocia di una particolare malavita dell'Est.