Secondo il segretario generale dell'Autorità di bacino, Erasmo D'Angelis, la Capitale paga "assenza o carenza di manutenzione per circa 700 chilometri di fossi e canali delle rive del Tevere e dell'Aniene" ed è necessario aggiornare il piano di Protezione civile, "con l'inserimento delle nuove aree a rischio idrogeologico perimetrate dall'Autorità". Dopo i "recenti allagamenti in alcune aree della Capitale e dopo un'accurata verifica delle condizioni del reticolo idraulico nel territorio dell'area metropolitana - si legge nella lettera inviata al Campidoglio - emerge un gravissimo e pericoloso stato di rischio idraulico".
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