Mafia capitale, arrestata dirigente Eur Logorelli: «Prendeva da Buzzi stipendio di 2.500 euro»

Mafia capitale, arrestata dirigente Eur Logorelli: «Prendeva da Buzzi stipendio di 2.500 euro»
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Venerdì 30 Ottobre 2015, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 23:32

Nuovo arresto nell'ambito dell'inchiesta Mafia capitale: ai domiciliari è finita Clelia Logorelli, 50 anni, dirigente preposto al Settore verde di Eur Spa, accusata di corruzione. La misura restrittiva, disposta dal gip di Roma, è stata eseguita stamani dai carabinieri del Ros.

Secondo l'accusa la Logorelli - in concorso tra gli altri con Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative - nella sua qualità di dirigente preposto al Settore verde di Eur Spa, responsabile parchi e giardini, avrebbe compiuto atti contrari ai doveri di uffici in cambio di uno «stipendio» mensile pari a 2.500 euro. Denaro che avrebbe ricevuto a più riprese da Buzzi, amministratore delle cooperative riconducibili al gruppo criminale capeggiato da Massimo Carminati.

I fatti si sarebbero verificati, secondo gli accertamenti dei carabinieri del Ros, tra il dicembre 2013 e il novembre 2014.

La «dimestichezza e disinvoltura dimostrate dagli uomini politici e dai pubblici funzionari indagati o imputati» nel procedimento su Mafia Capitale «nel commettere reati contro la pubblica amministrazione, permettono di rivelare un livello criminale trasversale alle varie compagini politiche». È quanto scrive il gip di Roma, Flavia Costantini, nell'ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per la funzionaria di Eur Spa Clelia Logorelli.

L'inchiesta Mafia Capitale, sottolinea il giudice, «ha permesso di evidenziare un contesto...

nel quale l'attività corruttiva è risultata essere diffusa, dilagante e radicata da anni, quale normale esplicazione dell'attività lavorativa, nella gestione del bene pubblico, costantemente e continuativamente 'piegatà ed 'inquinatà da offerte e dazioni di denaro». Con riferimento alla Logorelli, poi, «la disinvoltura e facilità con la quale ha percepito per più mesi lo 'stipendiò da Buzzi, per lo svolgimento di atti a lui 'graditì, denota - scrive il gip - una spiccata pericolosità sociale, considerato inoltre che l'attività criminosa è stata individuata fino all'esecuzione della prima misura cautelare, in seguito alla quale necessariamente sono stati interrotti i rapporti dell'indagata con Buzzi e i suoi collaboratori».