Spari all'Olimpico, cinque anni di Daspo a Genny 'a carogna. Ultrà arrestato, il giallo dello stub: «Il test non inchioda De Santis»

Spari all'Olimpico, cinque anni di Daspo a Genny 'a carogna. Ultrà arrestato, il giallo dello stub: «Il test non inchioda De Santis»
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Martedì 6 Maggio 2014, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 07:54
Ha dato esito negativo l'esame stub compiuto su Daniele De Santis, l'ex ultras romanista accusato del tentato omicidio di tre tifosi napoletani, uno dei quali ferito gravemente, in occasione della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli.





Daniele De Santis resta indagato per tentato omicidio alla luce di altri elementi in mano agli inquirenti. La risposta è giunta dalla polizia scientifica ed è stata comunicata al pm Antonio Di Maio.



Lo stub ha rivelato la presenza di due sole particelle residue di polvere da sparo mentre, perchè la prova possa essere considerata positiva, avrebbe dovuto accertare la presenza di una terza particella. È quanto si apprende a palazzo di Giustizia.



Gli investigatori proseguiranno dunque gli accertamenti relativi alla prova di sparo per De Santis «estendendoli ai tamponi effettuati sulla mano sinistra e sugli indumenti dell'indagato». Inoltre saranno fatte verifiche e analisi «su altre tracce rilevate sulla scena del crimine, tra le quali l'arma, i bossoli ed il colpo inesploso». In riferimento allo stub, eseguito sulla mano destra di De Santis, la Questura comunica che l'esame «ha consentito di rilevare la presenza di particelle ritenute consistenti ovvero che »possono provenire dall'esplosione di un colpo d'arma da fuoco« ma anche da altre fonti ad esempio fuochi pirotecnici».



Esami sulla pistola. Verranno eseguiti ulteriori accertamenti sulla Beretta 7.65 con matricola abrasa dalla quale sono partiti i cinque colpi, quattro dei quali hanno ferito tre tifosi napoletani sabato prima della finale di Coppa Italia. Dopo l'esito negativo dello stub verrà fatto l'esame delle impronte sull'arma che sia gli investigatori che gli inquirenti asseriscono sia stata impugnata ed usata da Daniele De Santis per fare fuoco sui napoletani.



La testimone: «Daniele? Un bambinone». «Conosco Daniele da 5/6 anni è un pò litigioso, ma generoso, buono io lo chiamo bambinone». Lo afferma la testimone Donatella Baglivo, la regista che per prima sabato scorso ha soccorso il presunto sparatore poco prima dell'inizio della finale di Coppa Italia a Roma. «Lo chiamo bambinone - prosegue - perchè gli piace mettersi in mostra, qualche volta l'ho visto ubriaco, però è un buono». Daniele De Santis vive a poche centinaia di metri dal Ciack Village all'interno dell'associazione "Boreale", un circolo sportivo per ragazzi ed adulti. Qui lui è il custode e si occupa dei campi sportivi. Con lui vivono 3 cani e proprio stamane i genitori di Daniele De Santis sono entrati nella piccola abitazione per dare da mangiare agli animali.



Il racconto. «Aiutatemi, non ho fatto niente, mi stanno ammazzando». Queste le parole che, secondo la testimonianza di Donatella Baglivo, avrebbe pronunciato De Santis sabato scorso mentre cercava di scappare da un gruppo di tifosi che lo stavano picchiando. «Ero da dieci minuti nel teatro con una mia amica 80enne - ha spiegato Baglivo - io e il mio compagno eravamo appena tornati dall'Abruzzo e poco dopo abbiamo sentito bombardamenti fortissimi, non si capiva nulla. Siamo scesi fuori sul bordo strada di via di Tor di Quinto: era tutto bloccato, auto, pullman, gente a piedi, fumo, c'era di tutto. Poi improvvisamente ci ha travolto un mucchio di e sono entrati qui nel cortile».



«Ho aperto il cancello piccolo per mettere in salvo la mia amica 80enne che si era spaventata e si stava sentendo male», ha proseguito la regista. A quel punto «ho visto che a terra c'era Daniele davanti al cancello, da solo con 50-60 persone addosso che lo picchiavano con bastoni e con qualunque cosa. Ho iniziato a urlare "arriva la polizia", loro hanno pensato che stesse arrivando la polizia e sono scappati».



Per mettere in salvo Daniele De Santis, la Baglivo avrebbe «rotolato» il capo ultrà della Roma verso l'interno del cortile. «Abbiamo rotolato Daniele dentro per evitare che continuassero a picchiarlo -ha spiegato- non è facile da sollevare perchè è grosso».
Secondo la ricostruzione della regista il gruppo che avrebbe aggredito "Gastone" sarebbe poi ritornato una seconda volta. «Dopo essere usciti fuori e aver visto che non c'era la polizia, sono tornati, più numerosi di prima -ha spiegato- hanno buttato giù il cancello e sono entrati continuando il massacro».




Poi la Baglivo ha parlato dell'ipotesi di essee nuovamente ascoltata dai pm: «Mi riascolteranno? Io rifarei tutto, anche per uno sconosciuto. Ritoccherei persino la pistola perchè per me se qualcuno l'avesse presa, poteva essere una tragedia peggiore».



L'annuncio della questura. Se stasera al San Paolo venissero esposte magliette, striscioni o qualsiasi altro elemento dai contenuti «offensivi o intolleranti che incitano alla violenza» la partita Napoli-Cagliari non comincerà o sarà sospesa, con Daspo per i responsabili: lo annuncia la questura di Napoli.



Daspo di 5 anni per Genny 'a carogna. Cinque anni lontano dallo stadio per Gennaro Di Tommaso e denuncia per istigazione a delinquere. Lo comunica il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.



I daspo emessi dalla questura di Roma riguardano «Genny 'a carogna» ma anche Massimiliano Mantice, i due ultrà del Napoli ripresi sulle recinzioni della curva dell'olimpico riservata ai tifosi partenopei per la finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. La polizia li sta ora notificando ai due destinatari.
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