Nel dipartimento che si occupa dei controlli post-terremoto, c'è un ufficio dichiarato inagibile da tre mesi e mezzo proprio per colpa del sisma che ha colpito il Centro Italia a ottobre. Succede all'Eur, in viale della Civiltà del Lavoro. Varcato l'ingresso al civico 10, chi capita nella sede dell'Urbanistica comunale si trova davanti a scene paradossali: transenne a nastro che tagliano in due l'ufficio Protocollo, crepe nei muri lunghe svariati metri, pezzetti di muro sgretolati nello spazio tra la parete e il pavimento. Risultato: «Ufficio inagibile».

Subito dopo la scossa, il 30 ottobre scorso, sul posto sono accorse le pattuglie dei vigili del fuoco e un pool di ingegneri ed esperti comunali. Ma dopo avere srotolato le fettucce di divieto, poco altro è stato fatto. «Ogni tanto qualcuno torna, controlla se ci sono stati altri cedimenti, poi se ne va», raccontano i dipendenti della struttura. Un filo innervositi (è un eufemismo) dall'essere costretti a operare con gli spazi limitati, in uno stanzone dimezzato e cosparso di incrinature.

TRANSENNE STRACCIATE
«Non sappiamo più dove lavorare», confida un impiegato. I colleghi che lavorano all'Archivio, al piano di sotto, hanno stracciato i nastri e sono tornati al loro posto, incuranti del pericolo pur di riconquistare le scrivanie minacciate dalle crepe. «Ma se poi succede qualcosa? Non tutti vogliono correre rischi», continua il dipendente.
Non resta che aspettare i lavori, quindi. Anche se da quasi cento giorni non si sono registrati miglioramenti. Anzi. E pensare che in questo spazio che il Comune prende in locazione dall'Eur spa (il vecchio «Ente Eur» partecipato al 90% dal Ministero dell'Economia e al 10% da Roma Capitale) ogni settimana si assiepano decine di geometri, ingegneri e architetti, per consegnare permessi a costruire, richieste di agibilità, certificati per l'apertura dei cantieri. Anche loro costretti a fare slalom tra le transenne.

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