VOCI DA CANCELLARE
Le forbici del nuovo contratto decentrato toccheranno tutte le parti accessorie dello stipendio: dagli straordinari alle indennità, dal lavoro festivo all’articolazione oraria. Saranno completamente eliminati quei compensi straordinari anacronistici o non legati a un reale incremento di efficienza dell’amministrazione comunale. Dal compenso forfettario per la pulizia all’indennità di rientro pomeridiano, fino alle voci che riguardano genericamente disagio e vigilanza: sono tanti i capitoli del salario accessorio destinati a essere semplicemente cassati con un tratto di penna. E ci sarà anche un tetto massimo al lavoro straordinario che, in ogni caso, non potrà sperare le 180 ore annue.
IL RENDIMENTO
Il taglio delle indennità sarà compensato, almeno in parte, da nuove voci dello stipendio integrativo. Non si tratterà più di indennità valide per tutti indistintamente, ma di compensi per effettivi contributi straordinari per aumentare la funzionalità dell’amministrazione comunale. Una vera e propria rivoluzione potrebbe essere quella della mobilità interna: la relativa indennità sarebbe riconosciuta a quei dipendenti che accettassero di poter essere utilizzati come supporto a uffici in difficoltà per carenza di personale. Altra voce possibile è quella per la reperibilità: sarà pagata a quei dipendenti (ovviamente per alcune particolari mansioni) che si renderanno disponibili a poter essere richiamati in servizio, in alcune giornate, per esigenze particolari del proprio dipartimento. Tra le novità che saranno molto probabilmente inserite nel nuovo accordo c’è la valutazione del lavoro del singolo dipendente, che dovrà però essere ancorata a parametri il più possibile obiettivi. Tra questi ci potrebbero essere valori numerici in senso assoluto, dalle pratiche portate a buon fine alle assenze. Ma anche giudizi soggettivi, come nel caso dei dipendenti che lavorano al pubblico, e che potrebbero essere giudicati dagli stessi cittadini. Altro capitolo quello della riorganizzazione degli uffici, con possibili accorpamenti che aumenterebbero le mansioni dei lavoratori interessati, giustificando la concessione di salario accessorio.
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