Roma, choc al Trullo: clochard trovato morto congelato

Roma, choc al Trullo: clochard trovato morto congelato
di Marco De Risi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Dicembre 2016, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 12:40

L'ennesima notte al gelo è costata la vita a un clochard polacco, che si era riparato sotto le solite coperte sporche e umide in via del Trullo. Ieri mattina è stato trovato senza vita. Il medico legale, come prima ipotesi sulle cause della morte, parla di un «probabile decesso per congelamento».

L'ALLARME
Il rinvenimento è avvenuto verso le 8.30 di ieri in un piccolo slargo pedonale al civico 180, poco distante da un negozio di bomboniere, vicino la traversa per via di Monte Cucco. Sono stati altri due senza fissa dimora a dare l'allarme. Si sono svegliati ed hanno subito notato che Grzegorz Siejda, 58 anni, non dava segni di vita. Probabilmente è morto nel sonno. Il cadavere era avvolto in alcune coperte, accanto bottiglie di birra e vino. Sul posto un'ambulanza del 118. Alcuni residenti hanno assistito impotenti alla drammatica scena: il cadavere avvolto dalle coperte. Il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Un infermiere dall'ambulanza ha coperto con un telo bianco il corpo.

LA CARITAS
Nello slargo pedonale, dove ci sono una serie di cassonetti per l'immondizia, è arrivata anche la polizia: una pattuglia del Commissariato San Paolo, che si occupa dell'indagine, e una squadra della Polizia scientifica per i rilievi. L'identità del clochard è stata possibile grazie ad un documento che l'uomo aveva in una tasca e alla tessera di una mensa della Caritas. L'equipaggio di una Volante è andato a prendere il medico legale per l'ispezione cadaverica. Il medico, ad un primo esame, non ha trovato segni di violenza ma ha trovato tracce che indicano la morte da congelamento. La salma è stata portata all'istituto di Medicina legale per essere sottoposta ad autopsia, esame che indicherà con certezza l'esatta causa della morte. Il clochard polacco viveva da anni a Roma ed era conosciuto in zona. Spesso si metteva su via del Trullo a chiedere l'elemosina, così come nella vicina chiesa.

L'AMICO
L'uomo aveva qualche piccolo precedente. Reati di chi ha vissuto per anni in strada: una lite, una rissa, una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. «Il nostro amico - ha raccontato uno dei due senza fissa dimora alla polizia - ieri sera, stava con noi. Spesso dormiamo in questo slargo. Stanotte faceva molto freddo e, quindi, ci siamo riparati sotto dei cartoni ma abbiamo usato anche delle coperte. Stamattina mi sono svegliato, ma ho visto Siejda che ancora dormiva. Allora l'ho scosso per farlo alzare ma lui non si è mosso. Poi ho sentito la sua mano che era freddissima. Ho capito che il mio amico era morto e ho chiamato i soccorsi».