IL PROGETTO
Il progetto emerge da una conversazione intercettata il 13 dicembre 2012. Carminati e i soci si incontrano nel bar “Vigna Stelluti”. Parlano di «una speculazione immobiliare da eseguirsi a Ponza, tramite la costituzione di società ad hoc con la partecipazione occulta dello stesso Carminati», specificano gli investigatori. È Zurlo a tenere le fila del discorso: «Massimo, se dobbiamo farlo con te io cambio la società, intesto tutto, ripartiamo... facciamo quello che vogliamo... io c'ho amministratore, societa`, collaboratori». Zurlo, a Ponza, vanta contatti importanti: l'affare sarebbe stato facilitato dall'intercessione di un membro dell'amministrazione comunale, pronto a firmare le delibere necessarie. Uno che, a detta dell'imprenditore, «c'ha cose pazzesche, c'ha case a Roma, c'ha lo studio... Che fai, con 1.300 euro al mese c'hai tre case a Roma?».
APPOGGI IN COMUNE
Il funzionario avrebbe accettato di rendersi utile dando l'ok ai lavori. «L'appoggio suo ce l'abbiamo, perchè a marzo va in pensione. Vuole andare via per non farsi denunciare - continua Zurlo - Si parte il 10 ottobre». Prima di entrare nell'affare, però, Carminati vuole un ulteriore sopralluogo. «Tocca anda' a fa' un salto a vedè», dice. Zurlo è entusiasta: «Dobbiamo andare dalla mattina alla sera. È una giornata che ti rimette a nuovo la vita... arriva l'aliscafo, c'abbiamo la macchina, andiamo, ti faccio vedere, mangiamo un boccone». L'investimento è importante e il boss vuole avere certezze: «Fretta non ce l'abbiamo, dobbiamo fare le cose bene, non dobbiamo avere dubbi». A detta dei soci, la location è meravigliosa: vista mozzafiato «in un'isola che è unica al mondo, tutta abusiva», dicono. La decisione verrà presa dopo che Carminati avrà visto di persona i cantieri.
LA BIONDA
La conversazione poi si fa leggera: i tre parlano di amici in comune. Anche Zurlo, scrivono gli investigatori, avrebbe in passato militato nei Nar. Conosce Luigi Ciavardini, ex terrorista nero, condannato per la Strage di Bologna e ora coinvolto nell'inchiesta sulla Mafia Capitale. Nel 2012, Ciavardini è semilibertà e gestisce una cooperativa sociale. «È passato l'altro giorno per farmi gli auguri - racconta Zurlo - stava con una bionda in macchina». «Ma che era un trans?», replica Brugia. "No! - continua l'imprenditore - era il direttore del carcere di Frosinone, se la stava portando a casa... gli ho detto «attento il giorno che non te la trombi più questa te fa leva la semilibertà!». Brugia sorride ammirato: «E' davvero un grande», dice.