Roma, Banda della Magliana: maxi-sequestro beni all'ex boss Diotallevi: anche casa a Fontana di Trevi

Roma, Banda della Magliana: maxi-sequestro beni all'ex boss Diotallevi: anche casa a Fontana di Trevi
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Mercoledì 13 Novembre 2013, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 13:51
Blitz della Guardia di finanza e dei carabinieri del Ros, che hanno sequestrato beni per 25 milioni di euro a Ernesto Diotallevi, ritenuto dagli inquirenti uno dei capi storici della banda della Magliana. Tra i beni sequestrati anche un'abitazione di lusso in piazza Fontana di Trevi e un complesso turistico in Sardegna.



Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal presidente del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia ed ha riguardato numerosi beni immobili, autoveicoli, moto, quote societarie e conti bancari nella disponibilità di Diotallevi, di altri componenti della sua famiglia (la moglie Carolina Lucarini, i figli Mario e Leonardo) e di alcuni prestanome. Secondo gli investigatori, lo spessore criminale di Ernesto Diotallevi sarebbe «da lungo tempo cristallizzato negli atti processuali di numerose inchieste, che hanno evidenziato l'illecito accumulo di grossi proventi che sarebbero tuttora nella sua disponibilità». In passato, in qualità di esponente di spicco della banda della Magliana, organizzazione che nel corso del tempo è arrivata a controllare la quasi totalità delle più lucrose attività delinquenziali di Roma e del Lazio, Diotallevi sarebbe giunto a conquistare il consenso anche di vari boss della mafia siciliana, come dichiarato anche da più pentiti. Il «salto di qualità», rilevano sempre gli investigatori, trova riscontro anche in numerosi atti giudiziari, che delineano e ripercorrono circa trent'anni di storia criminale italiana (1981-2013). Da qui il nome dell'operazione congiunta Gdf-Ros: «Operazione trent'anni», appunto.



Le Fiamme Gialle del Gruppo investigazioni criminalità organizzata e i Carabinieri del Ros di Roma, attraverso articolate indagini economico-patrimoniali, sono riusciti ad individuare il vasto patrimonio personale di Diotallevi ed ulteriori beni fittiziamente intestati a persone fisiche o giuridiche compiacenti, per creare una schermatura volta a fronteggiare eventuali provvedimenti della magistratura. Nel dettaglio, il tribunale di Roma ha disposto il sequestro di quote societarie, capitale sociale e patrimonio aziendale di sette società di capitali, attive nel settore della compravendita di immobili, della costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, del commercio di energia elettrica, dei trasporti marittimi e delle holding impegnate nelle attività gestionali; di una società liberiana, titolare di una lussuosa villa sull'Isola di Cavallo, in Corsica; di nove veicoli, tra auto e moto; di 42 immobili a Roma, Gradara (Pesaro-Urbino) e Olbia (Sassari). Tra l'altro anche un'abitazione definita «di assoluto pregio e valore» a Piazza Fontana di Trevi, nel cuore di Roma, composta da 14 vani e mezzo, e un complesso turistico composto da villette a schiera, fronte mare, a Olbia.
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