Roma, l'arresto di Marra e la maledizione della Banda della Magliana: tutto inizia da un'indagine su "er Gnappa"

Raffaele Marra e Manlio Vitale
di Davide Desario
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Venerdì 16 Dicembre 2016, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 09:39
L'arresto di Raffaele Marra? Parte dalle indagini su "er Gnappa". È un incredibile contrappasso quello che ha colpito in queste ore la Giunta pentastellata di Virginia Raggi che amministra da otto mesi la Capitale. Come a dire: chi di Banda della Magliana ferisce, di Banda della Magliana perisce.

Proprio il movimento Cinque Stelle che ha cavalcato l’inchiesta di Mafia Capitale e i suoi collegamenti tra “er Cecato” Massimo Carminati e il Campidoglio si ritrova a sua volta travolto da un’altra inchiesta collegata alla Banda della Magliana.

L’arresto per corruzione del braccio destro del sindaco Virginia Raggi, Raffaele Marra, è infatti lo sviluppo di un’indagine su Manlio Vitale conosciuto all’ombra del Colosseo con il soprannome “er Gnappa” che ha gravitato non poco intorno alla famigerata Banda della Magliana: una vita dentro e fuori da Rebibbia, vicinissimo a boss del calibro di Renatino De pedis e Danilo Abbruciati.

In base a quanto scrivono i magistrati, infatti, tutto ha inizio dalle rivelazioni dell’ex compagna di Manlio Vitale secondo le quali l’immobiliarista romano Sergio Scarpellini era vittima di un’estorsione da parte proprio der Gnappa (che però uscirà pulito dall'intera vicenda). Così la procura decide di effettuare delle intercettazioni telefoniche su Scarpellini e sulla sua collaboratrice più stretta. Ed è proprio cercando di incastrare “er Gnappa” che invece gli inquirenti scoprono gli intrecci, gli scambi e gli accordi tra l’immobiliarista Scarpellini e l’attuale braccio destro della sindaca Raggi.

Una maledizione quella della Banda della Magliana che ultimamente sembra colpire chiunque si avvicini al Campidoglio. Anche chi lo ha conquistato proprio denunciando i loschi affare della Banda.
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