Atac, guasti, usura e zero ricambi: ogni giorno fermo un bus su 2

Atac, guasti, usura e zero ricambi: ogni giorno fermo un bus su 2
di Fabio Rossi
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Sabato 2 Settembre 2017, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 08:21

Negli ultimi giorni si è riusciti a mettere in strada una media quotidiana 950 autobus, delle 2.281 vetture del servizio di superficie che compongono complessivamente la flotta a disposizione dell'Atac - tra bus, tram e filobus - a cui si aggiungono 83 treni della metropolitana e 88 convogli delle ex ferrovie concesse. Una cifra molto bassa ma ancora compatibile con il (ridotto) servizio estivo del trasporto pubblico romano.

Ma con la riapertura delle scuole, fra una decina di giorni, serviranno almeno 1.300 vetture in strada: un obiettivo che, vista la situazione, sembra al momento quantomeno arduo da raggiungere. Anche perché si stima che i mezzi da sostituire, tra quelli attualmente utilizzati nella Capitale, sono circa 1.500. Guasti, usurati, obsoleti: ogni giorno quasi un bus su due resta nei depositi della municipalizzata. Con il rischio che anche i fornitori, un po' alla volta, si tirino indietro, lasciando l'azienda di via Prenestina senza i pezzi di ricambio necessari a metterci almeno una pezza, vista l'età media del parco mezzi che supera gli 11 anni, contro gli 8,6 anni medi registrati a Milano, i circa 5 anni di Berlino, i 6 anni di Londra e i 7 anni di Parigi. Risultato pratico: nell'ultimo anno solare le corse saltate hanno raggiunto quota un milione di corse saltate, il doppio rispetto all'anno prima. Insomma, dodici milioni di chilometri spariti nel nulla. Compresi nel contratto di servizio che il Campidoglio ha siglato con l'Atac, ma mai messi a disposizione dei cittadini-utenti del tpl.

GLI APPALTI
Qualche scricchiolio tra i fornitori già si avverte. In una nota la Cgil-Funzione pubblica ha annunciato per lunedì lo sciopero dei lavoratori della Nurc srl: la società che, spiegano dal sindacato, «gestisce in appalto i depuratori delle autorimesse di Atac spa e, in seguito ai mancati pagamenti da parte dell'azienda pubblica, non corrisponde agli operai quanto spetta loro di diritto». Ad agosto, invece, dalle rimesse della municipalizzata erano spariti gli addetti della società che ha vinto la commessa per riparare i condizionatori degli autobus. D'altronde l'esposizione dell'azienda verso i fornitori è di quasi 350 milioni: ecco perché le imprese, con centinaia di fatture non saldate, hanno smesso di inviare con regolarità le scorte necessarie per riparare i mezzi. E così quasi la metà delle navette rimane ferma nei garage, con gli operai interni costretti a smembrare le carcasse degli autobus più vecchi pur di rimettere in carreggiata quelli che si sono fermati da poco.

IL RINNOVO
C'è quindi da capire soprattutto come e quando si procederà all'acquisto di nuovi mezzi, in particolare autobus, indispensabili per rinnovare una flotta ormai troppo vetusta. Il Campidoglio ha lanciato la richiesta d'aiuto al Governo: servono 500 milioni, impossibili da trovare senza un intervento diretto di Palazzo Chigi.