Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, spiega: «I pazienti con Tbc in forma attiva bacillifera devono essere in isolamento ed essere sottoposti a trattamento affinché il rischio infezioni si riduca - aggiunge il professor Rezza - La Tbc è una malattia che si trasmette lentamente, non è altamente contagiosa, se non viene trattata, se il soggetto frequenta assiduamente un certo ambiente può essere trasmessa, ma non è così automatico». Rezza ricorda che «il rischio di trasmissione è basso anche se ovviamente non si può escludere nel caso di contatti ravvicinati e frequenti in ambienti chiusi».
Inoltre «si tratta di verificare se i pazienti avevano già intrapreso la strada di un trattamento efficace che però non deve essere interrotto a tutela della propria salute». Poi c’è un dato: «È stato calcolato che un soggetto con Tbc mai trattata, mai curata, nella sua vita possa infettare in media altre otto persone» conclude Rezza.
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