SETTE MUNICIPI
La ricerca realizzata dalla Sapienza per conto del garante viene presentata al convegno "Il rifiuto del minore verso il genitore non convivente" e monitora i casi arrivati all'attenzione dei servizi sociosanitari del territorio di Roma su mandato del Tribunale ordinario o del Tribunale per i minorenni. I dati si riferiscono al triennio 2008/2011, raccolti su un campione di 7 servizi sociali municipali (interessati i municipi IV, VI, VII, IX, XII, XIII, XV) e su un campione di casi in cui è presente un rifiuto del figlio sentenziati nello stesso triennio da tribunale ordinario e dei minorenni. Rifiuti immotivati dunque indotti, gli addetti ai lavori ritengono che troppo spesso un figlio si rifiuti di incontrare un genitore senza alcun motivo. Da qui l'esigenza di andare a scavare, andare a vedere cosa c'è dietro certi silenzi, dinieghi, porte chiuse. "Aumentano i casi di rifiuto anche perché non esiste il riconoscimento scientifico e giuridico della Pas (sindrome alienazione parentale) - spiega l'avvocato Pompilia Rossi che ha organizzato l'incontro assieme ai colleghi Deborah Impieri, Lello Spoletini e Matteo Santini - aumentano i genitori che lamentano una mancata frequentazione, legata a condizionamenti messi in atto per far si che un genitore venga alienato dal figlio. Anche la Corte europea ha rimproverato l'Italia: nei processi non si forniscono strumenti adeguati per superare queste problematiche".
I DATI
L'INADEGUATEZZA
Affidamento, frequentazione, il report del garante dell'infanzia analizza i provvedimenti stabiliti dal giudice spesso sulla base del parere di un consulente tecnico d'ufficio o del servizio sociale (34,7). In 11 casi (15,4) il giudice ha fatto riferimento all'inadeguatezza di un genitore; nel 22,2 al contrario ha sottolineato la necessità di salvaguardare una particolare figura genitoriale. In generale le motivazioni relative alla salvaguardia del rapporto tra il genitore e il figlio sono quelle prevalenti (41,6). In 13 casi il giudice segnala l'assenza di un rapporto tra un genitore e il figlio; in 12 casi l'inidoneità di entrambi i genitori. "In nessun caso il giudice ha riconosciuto la presenza di maltrattamento verso il figlio".
Nel 97,6 per cento dei casi sono stati disposti percorsi specialistici. Nell'89 per cento dei casi l'indagine dei servizi sociali, nel 55,6 una consulenza tecnica d'ufficio. Nella maggior parte dei casi (58,4) e' stato ascoltato il minore.
IL RISCHIO EVOLUTIVO
Terapie individuali, mediazioni familiari, monitoraggi, sostegno alla genitorialita le misure successive. Sempre fallimentare la mediazione familiare, più positivi gli spazi neutri di incontro (solo il 30 % dei casi comunque). Gli interventi prevalenti restano il monitoraggio degli assistenti sociali e lo spazio neutro. "Spesso viene prescritta una psicoterapia per il figlio a dimostrare la condizione di rischio evolutivo o danno già in atto in cui si trovano questi minori".
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