Roma, affitti facili, via agli sgomberi: sfratto rinviato per Casapound

Roma, affitti facili, via agli sgomberi: sfratto rinviato per Casapound
di Laura Bogliolo e Lorenzo De Cicco
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Venerdì 15 Aprile 2016, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 21:33

C'è una doppia lista nella delibera firmata ieri dal commissario del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca, che fa partire gli sgomberi per attuare «il piano regionale per l'emergenza abitativa». Il primo elenco, con solo 16 indirizzi, è una sorta di short list degli stabili da liberare in tempi brevissimi. Gli interventi di polizia e vigili dovrebbero essere attuati già nelle prossime settimane. Una dead-line ufficiale non c'è ma si può immaginare, come termine degli interventi coatti, la fine del mandato a Palazzo Senatorio di Tronca. Quindi entro metà giugno, al massimo. Da questa prima lista sono stati esclusi i centri sociali e in generale gli immobili occupati da organizzazione politiche, come i neofascisti di Casapound a via Napoleone III. Non è un caso. Si tratta di realtà in cui un intervento di sgombero, in questa situazione, viene considerato “a rischio” da Prefettura e Questura dal punto di vista dell'ordine pubblico.
Proprio sullo sfratto di questi stabili, il tavolo per la sicurezza ha deciso di frenare, nel vertice convocato due giorni fa a Palazzo Valentini. Nonostante le resistenze del delegato di Tronca, il subcommissario Ugo Taucer, che durante la riunione ha insistito affinché venisse ripristinata la legalità in tutti gli immobili il prima possibile, come chiesto anche dalla Corte dei Conti, a prescindere da chi fossero gli occupanti. Il prefetto Gabrielli e il questore D'Angelo però si sono trovati d'accordo nel suggerire cautela per i casi più delicati, per ragioni di sicurezza.

REALTÀ POLITICHE
Da qui nasce lo sdoppiamento delle liste degli immobili da liberare. Nella delibera varata ieri, oltre all'elenco breve, ce n'è anche uno molto più lungo, che contiene 74 indirizzi (compresi i 16). È in questo secondo allegato che figurano anche lo stabile di Casapound all'Esquilino, il centro sociale Corto Circuito in via Serafini, il Metropoliz di via Prenestina, ma anche il centro Ostuni nell'ex commissariato del Quarticciolo.
Tra i 16 stabili da liberare in via prioritaria c'è il palazzone di via Carlo Felice al civico 69: a pochi passi dalla basilica di San Giovanni. Lo stabile in via Curtatone 3 (ex vecchia sede dell'Ispra). I locali in viale del Policlinico 137 e quelli di viale delle Province 196: si tratta di ex uffici dell'Inps, prima di proprietà dell'Inpdai. E ancora: lo stabile alla Bufalotta in via Gian Maria Volontè al civico 9. Due i locali su via Tiburtina: quello al civico 1099 occupato dal 2009, e quello al 1064: si tratta dell'albergo Aniene Roma Palace. Era un hotel a quattro stelle anche lo stabile di via Prenestina 944, zona Casal Bertone.
Nella lista anche stabili occupati storicamente da stranieri. Viene citato il palazzo a Tor Sapienza in via Collatina 385, un tempo sede Inpdap. Nella delibera figura anche il palazzone di via Arrigo Cavaglieri (zona Anagnina) ribattezzato Selam Palace che da circa 10 anni ormai ospita centinaia di richiedenti asilo. In zona c'è lo stabile in via Tuscolana 1782 occupato dal 2012. A Tor Marancia il locale in viale del Caravaggio 105; alla Magliana l'ex scuola di via dell'Impruneta 51, dichiarata inagibile tanto che il presidente del municipio Veloccia nel 2014 chiese lo sgombero per «lo stato di crescente pericolo e degrado». A Torre Vecchia verrà liberata l'ex casa di cura Valle Fiorita, a Primavalle l'ex scuola in via Cardinal Capranica, a Centocelle il locale in via Tor de' Schiavi 101.
 

LE ASSEGNAZIONI
Dopo lo sgombero, questi immobili verranno affidati alle famiglie in lista d'attesa per un alloggio Erp (Edilizia residenziale pubblica). Anche sulle assegnazioni, è intervenuta la delibera di Tronca. I primi a entrare negli appartamenti liberati saranno «i nuclei familiari inseriti nella graduatoria del Bando generale 2000 e 2012 ancora in attesa di assegnazione». Poi toccherà alle famiglie «che alloggiano presso i Centri di assistenza alloggiativa temporanea di Roma Capitale». Solo una quota del 15% è riservata agli occupanti «che vivono in immobili pubblici e privati impropriamente adibiti ad abitazione». Anche se potrà chiedere di essere messo in lista solo chi riuscirà a dimostrare di avere iniziato a vivere negli immobili del Comune «entro la data del 31 dicembre 2013».