Roma Centro, la stretta a metà: stop a nuovi minimarket e via libera alle friggitorie `

Polemica sulla proroga che blocca per altri tre anni l'apertura di negozi etnici

Roma Centro, la stretta a metà: stop a nuovi minimarket e via libera alle friggitorie `
di Flaminia Savelli
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Giovedì 18 Maggio 2023, 06:36 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 09:32

Il timore è il proliferare di pizzerie a taglio, paninerie, venditori di kebab, gelaterie. L'allarme tra i residenti del centro è scattato per la delibera che regola le nuove attività e prossima alla scadenza prevista per il 31 maggio. Il provvedimento (il numero 49 del 2019) impediva per tre anni l'apertura di nuove attività di questo tipo nel sito Unesco. Secondo gli abitanti, però, la nuova proposta della commissione Commercio (presentata martedì in Campidoglio), se da una parte disciplina le caratteristiche di tali attività proponendo il divieto di apertura per altri tre anni per le attività di vicinato, dall'altro liberalizza l'artigianato alimentare. Il nodo, per i residenti del centro, resta questo. «Il rischio» spiega la Rete di associazioni per una città vivibile «È di aprire le porte di tutta la città storica, e del sito Unesco in particolare, a un fiorire di paninerie, kebaberie e similari che andranno a dare il colpo di grazia finale ad un centro storico che già adesso si trova a fare i conti con affollamento, sporcizia, rifiuti, traffico e rumore originate dall'iperturismo e dalla malamovida».

 

La risposta

Per i residenti del I municipio si tratterebbe di fatto di una deregulation. Ecco perché la protesta è finita in Campidoglio attraverso una lettera al sindaco Roberto Gualtieri e all'assessore alle Attività Produttive Monica Lucarelli, oltre che alla presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi ed all'assessore municipale al Commercio Jacopo Scatà. Tra i firmatari - nome dei residenti del centro - sono Laura Franchitti, presidente della Rete di associazioni per una città vivibile, e il segretario Paolo Gelsomini. Della «Rete» fanno parte oltre quindici comitati, da Vivere Trastevere a Rione Monti, da Campo de' Fiori a quello anti movida di Piazza Bologna, dall'Associazione Residenti Campo Marzio a Progetto Celio, da Città Giardino, a Prati - Candia, e Trieste Somalia. Nella lettera si precisa come ci sia la massima necessità «di contenere qualsiasi tipo di attività alimentare per non stravolgere definitivamente il tessuto urbanistico, sociale ed economico del Centro storico, trasformandolo sempre più in un Luna park dalla movida incontrollata e socialmente pericolosa». Una polemica che rischia di accendersi ancora nei prossimi giorni. Polemiche che secondo le associazioni di categoria non sarebbero così motivate: «Le regole bloccano le nuove aperture dei minimarket ma soprattutto disciplinano, con direttive più stringenti, le attività di vicinato» commenta Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, l'associazione di categoria del settore degli esercizi pubblici: «Certo è che dobbiamo ora puntare ad alzare la qualità dei prodotti nelle nuove attività e soprattutto, ottenere chiusure anticipate e il rispetto degli orari serali a partire dai minimarket».
 

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