«Mi sono appoggiata al traliccio, come ho sempre fatto in quel tratto della passeggiata del Gianicolo. All'improvviso però il legno ha ceduto e sono finita giù. Prima ho fatto un salto di due metri e poi sono scivolata di sotto. Non riuscivo a frenare, non trovavo appoggi. Alla fine mi sono schiantata contro un tronco che ha fermato la discesa. Ho capito subito che la situazione era grave». Così racconta Daniela Donghia, guida turistica da oltre 20 anni, che ieri mattina era in visita con le classi del liceo scientifico Giovanni Keplero quando è precipitata per sette metri dalla passeggiata del Gianicolo. Risponde alle domande del Messaggero dal letto del reparto Medicina d'urgenza e Osservazione dell'ospedale San Camillo.
Dottoressa Donghia, non ha avvertito alcun cedimento prima del crollo?
«Assolutamente no.
Ricorda cosa è accaduto dopo?
«Sono arrivati i pompieri che mi hanno aiutata e soccorsa. Si sono assicurati delle mie condizioni generali e mi hanno tirata fuori dalla vegetazione in quel tratto impervio del colle. Sono sempre rimasta lucida ma ero scioccata e impaurita. Inoltre non riuscivo a rendermi conto di quali fossero le mie condizioni. Avevo dolore ovunque».
Una volta dimessa dall'ospedale, cosa farà?
«Dopo una notte in osservazione all'ospedale potrò tornare a casa ma ci vorranno delle settimane prima che possa rimettermi in piedi. Il punto serio da affrontare, quando mi sarò rimessa, è la sicurezza che in un luogo come il Gianicolo che ogni giorno accoglie turisti e scolaresche. E se al posto mio ci fosse stato un ragazzo di quella classe? Ecco perché sono decida ad andare fino in fondo».
Cioè?
«Procederò contro il Comune di Roma che è responsabile della manutenzione che, come hanno dimostrato i fatti di oggi (ieri ndr) è stata carente. Ho visto con i miei occhi che il legno della staccionata si sbriciolava, era marcio. Mentre i sanitari del 118 mi assistevano nel piazzale, prima del trasporto al pronto soccorso, hanno iniziato i controlli. Il legno della recinzione in diversi punti non teneva e infatti credo che l'area sia stata messa in sicurezza. Sono controlli che dovevano essere eseguiti prima, tanto che il mio incidente non sarebbe un caso isolato».
Risultano incidenti analoghi?
«Poco prima della nostra visita, c'era un'altra classe. La professoressa si sarebbe appoggiata alla staccionata che ha ceduto ma un suo alunno l'ha afferrata per un braccio evitando il peggio. I monumenti e le aree storiche della Capitale necessitano di attenzione e manutenzione. Ciò che è accaduto a me non deve ripetersi».