L’ex Arsenale Pontificio rinasce a Porta Portese: «Sarà la sede della Quadriennale»

Oggi l’Assemblea capitolina approverà la variante urbanistica, poi il via ai cantieri per allestire spazi adibiti a esposizioni, eventi, librerie e uffici

L’ex Arsenale Pontificio rinasce a Porta Portese: «Sarà la sede della Quadriennale»
di Fernando M. Magliaro
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Giovedì 11 Aprile 2024, 00:48

Il nome è di quelli che evoca Luigi Magni e i film sulla Roma del Papa Re: “Arsenale Pontificio”. Uno dei grandi buchi neri di Roma finalmente si appresta a tornare a nuova vita: sarà la nuova sede della Quadriennale di Roma. E oggi, in Consiglio comunale, l’Assemblea capitolina voterà l’ultimo passaggio formale prima della fase operativa dei cantieri.

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La storia

Parliamo di quella struttura che sta lungo il Tevere, poco dopo l’ingresso di Porta Portese: un alto muro, un lungo caseggiato e poi il Tevere.

Siamo a Ripa Grande e lì c’era l’arsenale del Papa: da Callisto III a metà del 1400, poi Sisto IV un ventennio dopo. Lì vennero attrezzate le dodici navi che la flotta cristiana schierò sotto la bandiera della marina pontificia nella battaglia di Lepanto del 1571 agli ordini di Marcantonio Colonna. Lì veniva attrezzato anche il naviglio mercantile. Il punto di massimo sviluppo arrivò nel primo ventennio del 1700 quando papa Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, pontefice dal 1700 al 1721, potenziò la darsena, il porto e l’arsenale che rimase poi in attività fino alla costruzione dei muraglioni piemontesi di contenimento del Tevere.

7 milioni

Oggi in Aula andrà al voto la variante urbanistica con cui viene chiusa la fase preliminare burocratica che porterà, entro quattro mesi, alla conclusione della progettazione definitiva. L’investimento totale è di 7 milioni di euro finanziati dal Ministero della Cultura.

L'opera

Il progetto prevede il recupero dell’intero complesso dell’ex Arsenale, coinvolgendo le Corderie e il Magazzino del sale. Tutti gli edifici sono stati recentemente messi in sicurezza e consolidati dal Ministero della Cultura, che, nel marzo 2018, ha firmato un accordo con la Fondazione La Quadriennale di Roma per una utilizzazione pubblica a forte valenza culturale. Il progetto prevede di insediare gli uffici e l’archivio con la biblioteca della Fondazione all’interno del Magazzino del sale, di adibire l’Arsenale a spazio per esposizioni ed eventi e di utilizzare la lunga manica delle Corderie come caffetteria, bookshop e uffici amministrativi. Al recupero dei manufatti storici del complesso si accompagna la riqualificazione dello spazio aperto, che potrà essere restituito all’uso pubblico, come “piazza delle arti” affacciata sul fiume e sulla città.

«Come Londra»

Spiega l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia: «Questo progetto rientra in un accordo quadro più ampio che abbiamo approvato con il Demanio e che consentirà la rinascita di questa parte del lungotevere. Un po’ come a Londra è avvenuto con la lunga e fruttuosa fase di recupero dei docks che ha segnato un punto di svolta nella rigenerazione urbana della capitale britannica. Dopo Bravetta e l’abbattimento dei vecchi residence, dopo l’avvio dell’abbattimento dell’ex centro direzionale Alitalia alla Muratella, il riavvio del Piano Integrato Magliana e i nuovi progetti su Corviale ora interveniamo su un altro grande buco nero dell’urbanistica romana degli ultimi anni, passando per la rigenerazione, quindi senza andare a consumare altro suolo ma riutilizzando l’esistente».

Demanio

L’accordo con il Demanio cui fa riferimento Veloccia è quello approvato alla fine dello scorso novembre e che riguarda la riqualificazione non solo dell’ex arsenale pontificio, ma anche Porta Portese, il Clivio Portuense, gli Orti di Trastevere, via Ettore Rolli e l’ex deposito Atac, l’ex canile di Porta Portese. Nel testo, sono chiariti le aree dell’intervento di riqualificazione: «Ridisegno di via Portuense come strada urbana di elevato valore ambientale; sostituzione degli edifici incongrui lungo la Portuense; recupero dei manufatti di scarico nel Tevere; riorganizzazione delle attività commerciali all’aperto legate al mercato domenicale di Porta Portese; recupero dell’ex canile municipale».

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