Roma, banda del buco in azione: colpo grosso in gioielleria. Il tunnel scavato nel vicino hotel

La scorsa notte ripulito un negozio in via Gioberti: bottino di 70mila euro

Roma, banda del buco in azione: colpo grosso in gioielleria. Il tunnel scavato nel vicino hotel
di Marco De Risi
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Lunedì 27 Marzo 2023, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 14:56

Un colpo da favola messo a segno da veri maestri del crimine. Si tratta del furto avvenuto l’altra notte vicino alla stazione Termini, in una gioielleria dove i misteriosi malviventi sono riusciti a portare via oltre 70.000 euro in pietre preziose. La banda di “uomini d’oro” è fuggita col bottino senza avere problemi durante la fuga. È la polizia che indaga sulle pietre trafugate.

LA RICOSTRUZIONE

Il raid è avvenuto a notte fonda nella gioielleria di via Gioberti 55. Un’indagine che si presenta complicata perché i ladri non avrebbero lasciato alcun tipo d’impronta. Comunque il sopralluogo della polizia scientifica è durato più di due ore e può darsi che gli agenti qualche traccia possano averla individuata. Ma come hanno fatto i professionisti del crimine ad entrare nella gioielleria? Dopo parecchi sopralluoghi si sono accorti che c’era la possibilità di entrare nel negozio di preziosi passando attraverso un albergo limitrofo. I ladri, per l’esattezza, hanno adocchiato un hotel in via di ristrutturazione su via Principe Amedeo, in pratica all’angolo con via Gioberti. I malviventi sono entrati nell’hotel e hanno aperto un buco in un muro a parecchi metri d’altezza. Gli è bastato fare un altro buco per calarsi direttamente nell’ampia vetrina della gioielleria e, quindi, saccheggiarla.
Secondo gli investigatori la banda deve avere “lavorato” per più giorni fino a quando non è riuscita ad aprire i due fori: quello sul soffitto dell’hotel ed un altro che gli ha permesso di calarsi direttamente nella vetrina.

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AZIONE STUDIATA

A sostegno di questa tesi, gli investigatori hanno rinvenuto alcuni strumenti atti allo scasso.

Per la precisione, è stato usato un martinetto avvolto in un asciugamani bagnato. Gli Arsenio Lupin sono così entrati in azione per più notti e poi hanno usato molta cautela per non fare rumore, evitando che si potesse svegliare un condomino del palazzo e scoprirli.

LE INDAGINI

È il commissariato Viminale ad indagare sul super furto. Gli agenti stanno controllando le telecamere della stazione nella speranza che qualche “occhio elettronico” possa avere immortalato il gruppo di ladri. Ci vorrà tempo per visionare tutte le telecamere ma è necessario farlo perché se fossero inquadrati i banditi l’indagine subirebbe un’accelerazione decisiva. È stato il titolare, ieri mattina, ad accorgersi del furto di pietre preziose e a chiamare la polizia. I banditi si sono calati direttamente nella grande vetrina ma così facendo non hanno fatto scattare l’allarme.

LA REFURTIVA

È possibile che le indagini riguarderanno anche la Squadra Mobile. Gli investigatori controlleranno tutta una serie di ricettatori che potrebbero custodire il bottino della gioielleria. Infatti, secondo fonti investigative, è difficile che la banda abbia ancora con sé i gioielli. Probabilmente, nel mondo della mala, ha già trovato il modo di scambiare le pietre preziose con i soldi: un modo per far sentire la “gang” più sicura. È anche molto probabile che gli “Arsenio Lupin” di via Gioberti torneranno a colpire usando la stessa tecnica che, per il momento, li ha resi imprendibili.

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